2009-07-16 14:53:26

L’Italia, capofila tra i Paesi Onu, contro l’aborto a scopi demografici


Pronunciamento ieri del Parlamento italiano contro la pratica dell’aborto quale strumento di controllo demografico. Soddisfazione nel mondo cattolico: “un sì alla vita, un grande passo avanti nella promozione del diritto fondamentale alla vita”, ha commentato il cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3

Sono state approvate integralmente dalla Camera, con fronte trasversale ai partiti di maggioranza e opposizione, le mozioni presentate dal Pdl, dalla Lega e dall’Udc che impegnano l’Esecutivo a proporre all’Assemblea delle Nazioni Unite una risoluzione “che condanni l’uso dell’aborto come strumento di controllo demografico ed affermi il diritto di ogni donna a non essere costretta o indotta ad abortire”. Una realtà che non interessa l’Italia ma di cui l’Italia si farà carico a livello internazionale, come ci spiega il prof. Lucio Romano, copresidente dell’Associazione “Scienza e Vita”:
 
R. – E’ un pronunciamento del quale si parlava già da tempo e l’aspetto estremamente positivo è che si è trovata una condivisione a livello trasversale nel Parlamento italiano e che richiama all’attenzione non solo italiana ma anche mondiale verso un tema, che è quello del riconoscimento del diritto alla vita come diritto fondamentale. E’ un impegno che assume il Parlamento italiano e credo che rappresenti un po’ l’apripista per tutta una serie di riflessioni che devono essere sicuramente assunte sia a livello del Parlamento europeo sia a livello di assise internazionale, qual è appunto quella dell’Onu. Il riconoscimento del diritto alla vita è il riconoscimento del diritto fondamentale, del diritto previo da coniugare sia nell’ambito della riflessione bioetica ma ancor più in quello della riflessione biopolitica e nella legiferazione dei vari Stati.
 
D. – Quali potranno essere i prossimi passi in questa battaglia per la vita?
 
R. – Credo che sia molto importante una divulgazione sempre maggiore dei temi della tutela della vita sin dal momento del concepimento, in tutte le varie realtà sociali e nella promulgazione del diritto alla vita come la difesa di un bene comune, in quanto la vita non appartiene più solamente al singolo ma dev’essere tutelata a livello sociale e non nell’ottica dell’utilitarismo, né in quella del relativismo o del contrattualismo, come potrebbe accadere in altri campi con le tematiche sul fine vita.
 
D. – Lei ha messo in luce che è importante promuovere nell’opinione pubblica la conoscenza di questa realtà dell’aborto usato come strumento di controllo demografico in diversi Paesi; in verità di questa realtà si parla poco…
 
R. – Se ne parla poco perché molte volte la diplomazia internazionale è indotta a tacere su quelle determinate tematiche che coinvolgono le politiche di alcuni Stati, dove la dimensione della procreazione responsabile si è essenzialmente tradotta in una decisione dall’alto di politiche demografiche finalizzate alla selezione, alla riduzione e al ricorso ad interventi che sono assolutamente lesivi non solo per quanto riguarda la dignità di ogni persona, ma anche per quanto riguarda l’immagine di uno Stato che possa definirsi civile e che si basi sul rispetto e la tutela della vita come elemento fondamentale.







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