2009-07-15 15:43:52

Repubblica Democratica del Congo: i vescovi per la decentralizzazione dello Stato


La Conferenza Episcopale del Congo (Cenco) e il Ministero della decentralizzazione e della pianificazione regionale hanno firmato ieri un memorandum d'intesa per la campagna nazionale di sensibilizzazione e formazione degli attori non statali coinvolti nel processo di decentramento della Repubblica Democratica del Congo. La cerimonia della firma, riferisce l'agenzia Fides, si è svolta presso il Centro cattolico Nganda. La Chiesa cattolica era rappresentata da mons. Nicolas Djomo Lola, vescovo di Tshumbe e Presidente della Cenco, e il governo da Antipas Mbusa Nyamwisi, Ministro per la decentralizzazione e la pianificazione. Dopo le elezioni del 2006, la Conferenza episcopale congolese ha continuato l’opera di educazione civica, mettendo l'accento sulla partecipazione dei cittadini al governo locale e alla lotta contro la corruzione. Pertanto la Commissione episcopale per la Giustizia e la Pace (Cejp) ha sviluppato un programma di educazione alla gestione della “governance” locale. Questo programma ha contribuito a creare 2518 comitati locali di governance partecipativa (CLGP), che sono degli organismi apolitici attraverso i quali le popolazioni si organizzano per esercitare il loro diritto e dovere di partecipare allo sviluppo della Nazione. Il processo di decentramento rientra tra le opzioni previste dalla Dottrina sociale della Chiesa, incentrata sui principi di sussidiarietà e di solidarietà e sulla partecipazione di tutti alla gestione del bene comune. In un documento della Conferenza episcopale congolese del luglio 2008 si afferma che “la decentralizzazione può consentire lo sviluppo locale e costringerà le autorità ad essere più responsabili nella gestione, a contatto con la popolazione, della cosa pubblica, nell'ambito delle rispettive competenze costituzionali”. Il programma di decentramento congolese, che durerà 10 anni (dal 2009 al 2019), ripartito in due fasi, mira a migliorare le condizioni politiche, giuridiche e finanziarie della province e delle altre entità territoriali decentralizzate, per permettere loro di assumere il compito di dare impulso allo sviluppo dei rispettivi territori e di promuovere la democrazia locale. (V.V.)







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