Repubblica Democratica del Congo: i vescovi per la decentralizzazione dello Stato
La Conferenza Episcopale del Congo (Cenco) e il Ministero della decentralizzazione
e della pianificazione regionale hanno firmato ieri un memorandum d'intesa per la
campagna nazionale di sensibilizzazione e formazione degli attori non statali coinvolti
nel processo di decentramento della Repubblica Democratica del Congo. La cerimonia
della firma, riferisce l'agenzia Fides, si è svolta presso il Centro cattolico Nganda.
La Chiesa cattolica era rappresentata da mons. Nicolas Djomo Lola, vescovo di Tshumbe
e Presidente della Cenco, e il governo da Antipas Mbusa Nyamwisi, Ministro per la
decentralizzazione e la pianificazione. Dopo le elezioni del 2006, la Conferenza episcopale
congolese ha continuato l’opera di educazione civica, mettendo l'accento sulla partecipazione
dei cittadini al governo locale e alla lotta contro la corruzione. Pertanto la Commissione
episcopale per la Giustizia e la Pace (Cejp) ha sviluppato un programma di educazione
alla gestione della “governance” locale. Questo programma ha contribuito a creare
2518 comitati locali di governance partecipativa (CLGP), che sono degli organismi
apolitici attraverso i quali le popolazioni si organizzano per esercitare il loro
diritto e dovere di partecipare allo sviluppo della Nazione. Il processo di decentramento
rientra tra le opzioni previste dalla Dottrina sociale della Chiesa, incentrata sui
principi di sussidiarietà e di solidarietà e sulla partecipazione di tutti alla gestione
del bene comune. In un documento della Conferenza episcopale congolese del luglio
2008 si afferma che “la decentralizzazione può consentire lo sviluppo locale e costringerà
le autorità ad essere più responsabili nella gestione, a contatto con la popolazione,
della cosa pubblica, nell'ambito delle rispettive competenze costituzionali”. Il programma
di decentramento congolese, che durerà 10 anni (dal 2009 al 2019), ripartito in due
fasi, mira a migliorare le condizioni politiche, giuridiche e finanziarie della province
e delle altre entità territoriali decentralizzate, per permettere loro di assumere
il compito di dare impulso allo sviluppo dei rispettivi territori e di promuovere
la democrazia locale. (V.V.)