Il cardinale Rodè ha inaugurato i nuovi macchinari diagnostici dell'Ospedale Vannini
di Roma, gestito dalle Figlie di San Camillo
Nel giorno della solennità di San Camillo De Lellis, il prefetto della Congregazione
per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, il cardinale
Franc Rodé, ha presieduto la solenne liturgia nella cappella dell’Ospedale “Vannini”
di Roma. Prima della Messa, il porporato ha inaugurato nuove sezioni del nosocomio
delle Figlie di San Camillo, diventato ormai un punto di riferimento all’avanguardia
per l’assistenza sanitaria nazionale. Il servizio di Davide Dionisi:
“Camillo
de Lellis è entrato così profondamente nel mistero insondabile dell’amore di Dio da
impazzire d’amore, trovando così accenti sublimi nel servire Cristo nelle sue membra
sofferenti”. Nel giorno della ricorrenza dell’"Apostolo di Bucchianico", il cardinale
Franc Rodé, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le
Società di vita apostolica, ha ricordato così, ieri pomeriggio, il gigante della carità
che, come Gesù, ascoltava i malati, gli incurabili, si avvicinava a loro, li accoglieva,
era attento alle loro esigenze, tenero come una madre. Nella cappella dell’Ospedale
romano “Vannini” di Roma dell’Istituto Figlie di San Camillo, il porporato ha sottolineato
che sono tante le pagine della biografia di Camillo che ci raccontano del suo rapporto
con i malati, della sua vicinanza anche a quelli affetti dallee malattie più raccapriccianti,
quelli dai quali tutti gli altri fuggivano inorriditi. Perché, ha evidenziato il cardinale
Rodè, San Camillo aveva sempre presente tutto il malato. Tutti i suoi bisogni. Questo
è particolarmente urgente oggi. Ha continuato il Prefetto della Congregazione per
gli Istituti di vita consacrata. “Leggiamo nell’Enciclica appena pubblicata Caritas
in veritate: ‘Lo sviluppo deve comprendere una crescita spirituale oltre che materiale,
perché la persona umana è un’unità di anima e corpo, nata dall’amore creatore di Dio
e destinata a vivere eternamente. Il vuoto in cui l’anima si sente abbandonata, pur
in presenza di tante terapie per il corpo e per la psiche, produce sofferenza’”.
Prima
della Messa, sono state inaugurate nuove e moderne apparecchiature di diagnostica
per immagini delle quali è stato dotato il laboratorio di Radiologia del nosocomio, per
non far mancare a chi vive nella capitale e agli ammalati che si rivolgono all’Istituto
delle Figlie di San Camillo l'ausilio di mezzi diagnostici sempre più efficaci e precisi.
“Quest’opera, che ammiriamo arricchita di strutture ed attrezzature di avanguardia,
è il frutto di un disegno della Provvidenza, e rappresenta un segno vivo della presenza
del Padre Camillo e dei Fondatori, i beati Padre Luigi Tezza e Madre Giuseppina Vannini”,
ha sottolineato la superiora generale della Congregazione, Madre Laura Biondo, aggiungendo
che “l'amore, e in particolare l'amore agli ammalati, è la lezione che da San Camillo
ci viene, come sintesi della sua esperienza di uomo e di cristiano e come un raggio
dell'amore di Dio”. La religiosa camilliana ha poi aggiunto che “per vocazione e missione
accanto a coloro che soffrono ed a quanti si occupano di loro, noi ci facciamo promotori
ed artefici di uno stile realmente evangelico nel servire gli ammalati, sul modello
di questo straordinario apostolo eroico della carità”.