2009-07-14 15:24:44

Uganda: i 150 anni dall’arrivo dei primi Padri Bianchi


I Padri Bianchi, più conosciuti come Missionari d’Africa, hanno chiesto umilmente perdono per tutti i possibili torti inflitti al popolo ugandese dal loro arrivo nel Paese, nel 1879. L’occasione è stata una solenne celebrazione, domenica, per commemorare il 150° anniversario dell’evento. La celebrazione – riferisce l’agenzia Cisa - si è svolta nella chiesa di Mapeera-Nabulagala, a Kasubi, luogo storico per la Chiesa locale da cui partì la missione dei Padri Bianchi nell’allora Buganda. Una missione che nella sua storia ha conosciuto anche ombre, come ha voluto sottolineare il Superiore provinciale della Congregazione, padre Rudi Lehnertz: “Quando siamo venuti qui abbiamo portato con noi le rivalità che avevano diviso la Chiesa in Europa, causa delle stesse rivalità che dividono oggi gli ugandesi”, ha detto il sacerdote. Non solo. Contro gli insegnamenti del loro fondatore, il cardinale Charles Lavigerie, molti Missionari Bianchi non hanno saputo rispettare le culture degli africani: “Pensavamo che la nostra cultura fosse superiore e in diverse occasioni abbiamo cercato di imporla ai popoli dell’Africa”. Questa mancanza di rispetto non risponde alla volontà di Dio, ha sottolineato padre Lehnertz, che ha quindi chiesto a nome di tutta la Congregazione “perdono per tutte quelle volte in cui abbiamo manifestato disprezzo verso gli africani e la loro cultura”. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, anche l’arcivescovo di Kampala Cyprian Kizito Lwanga e il suo predecessore il cardinale Emmanuel Wamala. Quest’ultimo ha voluto dedicare un commosso ricordo al padre Simeon Lordel (Mapeera) e fratel Delmas Amans (Amansi), i primi Missionari d’Africa a mettere piede in questo territorio: “La loro fede in Dio era profonda e fu questa convinzione religiosa a permettere loro di fare proseliti in breve tempo”, ha detto il porporato. Mons. Lwanga, da parte sua, si è detto d’accordo sulla proposta di padre Lehnertz di avviare la causa di beatificazione per questi due straordinari missionari francesi. (L.Z.)







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