2009-07-14 14:54:16

Mons. Crociata: nei prossimi mesi il picco della crisi. Più aiuti alle famiglie


“Pur vedendo con fiducia i segni di ripresa che pure ci sono, ci stiamo accorgendo purtroppo che la crisi persiste e rischia di avere nei prossimi mesi il momento più critico”. “Presumiamo che tante famiglie avranno bisogno e noi arriviamo al momento necessario con questo segno che a livello nazionale acquista un valore e una consistenza significativa”. E’ quanto ha affermato mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale Italiana, in occasione della presentazione del “prestito della speranza”. Si tratta della prima iniziativa nazionale, resa possibile dall'accordo tra Cei e Associazione bancaria italiana, che utilizza il credito per il sostegno al reddito delle famiglie e che coinvolge il sistema delle banche, tra le quali in primo piano Intesa San Paolo e Banca Prossima. Il servizio di Cecilia Seppia:RealAudioMP3

Da nord a sud in Italia gli effetti della crisi economica globale continuano a farsi sentire. Bersaglio facile nel Bel Paese, come in altre parti del mondo, sono le famiglie numerose, con 3 o più figli, spesso segnate da situazioni di disoccupazione, malattia o disabilità. Per questo la Cei, in collaborazione con l’Abi, ha creato il “Prestito della Speranza”, un aiuto concreto a chi lungi dallo sperperare denaro, già prima della crisi soffriva per una cronica ristrettezza economica, ma anche un segno tangibile di quella carità solidale che sempre anima la Chiesa. Ma se la crisi tocca tutti indistintamente, perché la scelta di destinare questi soldi alle famiglie? Mons. Mariano Crociata segretario generale della Cei:

 
“Perché le famiglie sono il luogo in cui le persone conducono la loro vita ordinaria. La famiglia è il soggetto umano sociale primario ed è anche il luogo economico fondamentale. E' il primo ammortizzatore sociale, dove i contraccolpi delle difficoltà economiche possono primariamente e immediatamente essere vissuti. Sostenere le famiglie significa sostenere la società, a partire dalla base, dal suo nucleo fondamentale. Quindi è una scelta razionale dal punto di vista economico, oltre che spontanea e immediata dal punto di vista umano e dal punto di vista della nostra sensibilità ecclesiale e cristiana, che vede questa realtà come fondamentale per la crescita della persona”.

Sulla scia delle numerose iniziative a sostegno dei più deboli, già messe in campo dalle diocesi, i vescovi italiani propongono, dunque, un intervento mirato e capillare, che andrà a beneficio di circa 30 mila famiglie attualmente senza reddito. Per loro un fondo di garanzia di 30 milioni di euro, alimentato dalle donazioni raccolte nelle parrocchie, che permetterà di erogare per ciascun nucleo un contributo di 500 euro mensili per un anno, per un totale di 6 mila euro. Dopo la segnalazione delle parrocchie agli uffici della Caritas o ad altri patronati cattolici, le banche che aderiscono alla convenzione, avvieranno un breve iter per verificare i requisiti e concedere il prestito. Un’operazione fuori mercato con procedure estremamente semplici e rapide, spiega Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa San Paolo, con tassi massimi d’interesse molto convenienti. Un modello d’intervento paradigmatico, pensato per ridare speranza alla popolazione, a cominciare dalle famiglie, secondo le parole di mons. Crociata mirando ad una crescita integrale dell’uomo e del bene comune.







All the contents on this site are copyrighted ©.