La presenza di mons. Faley al Sinodo della Chiesa d'Inghilterra
“E’ stato un Sinodo dedicato quasi interamente a problemi interni di struttura e riorganizzazione
della “Chiesa di Inghilterra” che ha considerato le sfide che la società moderna porta
a chi vuole vivere il Vangelo”. Così mons. Andrew Faley, assistente segretario generale
della Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles per l’ecumenismo commenta
per il “Sir” i lavori del Sinodo Generale della Chiesa di Inghilterra, l’organo di
controllo della Chiesa anglicana inglese, che si sono aperti il 10 luglio e si concludono
domani a York. Mons. Faley ha partecipato ai lavori di gruppo su “Life of Christ.
Morals, Communion and the Church”, un documento pubblicato nel 1993 dalla Commissione
per il dialogo anglicano-cattolico Arcic. Il documento affronta e riassume le posizioni
che le due Chiese cristiane hanno di fronte a questioni di ordine etico: divorzio,
contraccezione, aborto ed inizio della vita umana, omosessualità. “I lavori di gruppo
sul documento “Life in Christ” – ha sottolineato il vescovo cattolico - hanno consentito
uno spazio di riflessione privilegiato molto importante. Purtroppo i partecipanti
al Sinodo si sono concentrati sulle divergenze tra le due chiese anziché sui punti
in comune. Questo è successo perché manca una adeguata conoscenza teologica delle
questioni più importanti”. “Ci vorrebbero – ha aggiunto mons. Faley - più momenti
di studio e approfondimento a livello diocesano delle questioni dottrinali più importanti”.
Il portavoce sull’ecumenismo della Conferenza Episcopale cattolica ha spiegato che
“i rapporti tra cattolici e anglicani sono in ottima condizione considerate le difficoltà
che la Chiesa anglicana sta attraversando sui problemi dell’ordinazione dei pastori
gay e delle donne vescovo”. (R.P.)