Concluso a Roma l'Incontro degli studenti universitari europei
Si è concluso ieri a Roma il primo incontro Europeo degli studenti universitari sul
tema “Nuovi discepoli di Emmaus. Da cristiani nelle università” organizzato dall’Ufficio
per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma e dal Consiglio delle Conferenze
Episcopali d’Europa. Al meeting hanno partecipato 2000 giovani europei e una delegazione
di studenti universitari della Terra Santa. Il servizio di Marina Tomarro. Diventare nuovi
discepoli di Emmaus pronti non solo ad annunciare ma anche a vivere il Vangelo nella
vita quotidiana degli atenei, aiutandosi reciprocamente attraverso un lavoro di rete
tra le cappellanie europee. E’ uno degli obiettivi con cui si è concluso a Roma il
primo incontro Europeo degli studenti universitari. Ascoltiamo mons.Lorenzo Leuzzi direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria: “I
giovani sono partiti con l’idea di potersi ritrovare insieme, all’università, anche
con il desiderio di creare dei legami non solo a livello nazionale ma anche a livello
europeo e creare soprattutto rapporti tra studenti della stessa disciplina accademica.
Questo mi sembra molto importante perché permette una presenza sempre più concreta,
meno astratta e meno generica, che consente di mirare ai veri problemi della ricerca
scientifica”. Ma ascoltiamo delle testimonianze di alcuni
giovani che hanno partecipato all’evento:
R. -
La cosa che più mi ha colpito in questi giorni è, da una parte, l'incontro col Santo
Padre e le parole che ci ha detto, ma dall’altra soprattutto il livello di gioia e
felicità che si poteva respirare tra gli studenti: il modo in cui scherzavamo tra
di noi, persone della Lituania e della Russia, spagnoli ed italiani. Questo è bellissimo
ed è stata la cosa che più mi ha colpito, perché mi ha fatto capire che quando Cristo
è al centro della convivenza l’amore nasce spontaneamente. R.
- L’esperienza che ho vissuto qui, a Roma, è veramente una cosa che mi dà molta gioia
perché sappiamo che nel mondo di oggi i valori del Vangelo stanno scomparendo. I giovani
sono la speranza del mondo. R. - Mi ha permesso di aprire gli
occhi su quella che è la realtà universitaria fuori dall’Italia e di trovare un punto
di unione con tanti altri ragazzi che vivono le mie stesse difficoltà. E’ quindi un
ottimo modo per farci coraggio a vicenda e per trarre spunto dalle diverse iniziative
che svolgiamo nei nostri Paesi.