2009-07-11 14:28:30

Il Papa ai partecipanti al primo Incontro europeo degli studenti universitari: insostituibile il servizio della fede alla conoscenza


Vocazione alla conoscenza e incontro con Cristo al centro delle parole che il Papa ha pronunciato nell’incontro, stamani, con i giovani di 31 nazioni che hanno partecipato in questi giorni al primo Incontro europeo degli studenti universitari. “Nuovi discepoli di Emmaus. Da cristiani in università” è stato il tema dell’incontro promosso dalla Commissione Catechesi-Scuola-Università del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee). Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

“Siate sempre consapevoli delle vostre potenzialità e, al tempo stesso, delle vostre responsabilità”. Così il Papa incoraggia i giovani a proseguire il cammino di elaborazione culturale che “San Benedetto intuì come necessario per la maturazione umana e cristiana dei popoli dell’Europa”. L’obiettivo - indica il Papa - è diventare “fermento e lievito di una società vivificata dall’amore evangelico”. E Benedetto XVI sottolinea chiaramente che c’è una sola via da percorrere: “Questo può avvenire - dice - se voi, come i discepoli di Emmaus, incontrate il Signore risorto nella concreta esperienza ecclesiale, ed in particolare nella celebrazione eucaristica”. “Lavorare per lo sviluppo della conoscenza è la vocazione specifica dell’Università”, ricorda Benedetto XVI per poi sottolineare che tutto ciò richiede “qualità morali e spirituali sempre più elevate, di fronte alla vastità e alla complessità del sapere che l’umanità ha a sua disposizione”. C’è bisogno - dice - di intellettuali capaci di parlare di Dio:

 
“Come è facile comprendere, anche l’azione pastorale universitaria deve allora esprimersi in tutta la sua valenza teologica e spirituale, aiutando i giovani a far sì che la comunione con Cristo li conduca a percepire il mistero più profondo dell’uomo e della storia”.

 
“Nell’Università la presenza cristiana si fa sempre più esigente e nello stesso tempo affascinante” - sottolinea il Papa - perché la fede è chiamata, come nei secoli passati, ad offrire il suo insostituibile servizio alla conoscenza, che, nella società contemporanea, è il vero motore dello sviluppo”.

 
“Dalla conoscenza, arricchita con l’apporto della fede dipende la capacità di un popolo di saper guardare al futuro con speranza, superando le tentazioni di una visione puramente materialistica dell’esistenza e della storia”.







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