Il commento del teologo don Massimo Serretti al Vangelo della domenica
Nella 15.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia presenta il brano del Vangelo
nel quale Gesù invia i suoi discepoli due a due ad annunciare la Buona Novella, invitandoli
ad essere sobri e a viaggiare senza cose superflue, e aggiungendo:
"Dovunque
entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo
non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto
i vostri piedi come testimonianza per loro".
Su questo brano del Vangelo,
ascoltiamo il commento del teologo don Massimo Serretti, docente di Cristologia
all'Università Lateranense:
Gesù li invia
ed essi vanno. C’è già una congruenza organica, c’è già una unità forte tra i discepoli
e il Signore. Non solo Gesù li invia, ma ordina loro di non prendere nulla per il
viaggio. Qualcosa che però essi non avevano e che non si sarebbero potuti procurare
da soli lo fornisce Gesù stesso di sua iniziativa: il potere di scacciare i demoni.
Li invia a due a due. Così essi vanno, senza nulla, ma con tre punti fermi. Uno, il
compito che il Signore ha a loro assegnato, l’invio e quindi la comunione con lui
nell’esecuzione del suo mandato. Due, la comunione tra di loro a due a due, che è
inizio di un mondo nuovo. Tre, il potere sugli spiriti immondi; di lì inizia, infatti,
l’opera di Dio, la liberazione dalle potenze avverse. Queste tre certezze sono legate
tra loro. La comunione con Gesù e la comunione tra loro costituiscono un baluardo
di santità, di unità, di purezza, contro il quale nulla possono gli spiriti impuri.
Precisamente questo, noi cristiani, portiamo ogni giorno nel mondo: la possibilità
per tutti del legame vero e non illusorio, o immaginario, o presunto, con Cristo,
la partecipazione ad una umanità nuova, la liberazione dalle catene delle forze maligne
che soggiogano l’uomo e lo avviano a morte sicura.