2009-07-11 12:52:45

Honduras: per il cardinale Rodriguez Maradiaga il dialogo è la via giusta


“Per uscire dalla crisi politica in Honduras, la via giusta è il dialogo, ma non credo che il presidente Zelaya possa tornare”: lo afferma il cardinale Óscar Rodriguez Maradiaga, arcivescovo Tegucicalpa. In un’intervista rilasciata alla testata on line spagnola www.paginasdigitale.es, il porporato ha commentato l’attuale situazione politica del Paese, dopo il colpo di Stato del 28 giugno scorso. Quel giorno, infatti, i militari hanno arrestato il capo di Stato, conducendolo di forza in Costa Rica. All’origine del golpe, la decisione di Zelaya di indire un referendum illegale per modificare la Costituzione. “L’11 giugno – rivela nell’intervista il cardinale Rodriguez Maradiaga - la Conferenza episcopale dell’Honduras ha avuto un colloquio di tre ore e mezza con il presidente”. I presuli erano sicuri di aver convinto il capo di Stato a non realizzare il referendum, fissato per il 28 giugno. “Non è facile uscire da questa situazione – continua il cardinale Rodriguez Maradiaga – il dialogo è la via giusta, ma non crediamo che Zelaya possa tornare e ricoprire un ruolo governativo, tanto più che restano alcuni interrogativi: quale governabilità può esserci in un Paese che viene diviso, diffondendo la lotta di classe?”. Quindi, il porporato sottolinea che “c’è ancora molta violenza nelle strade, seminata dai sostenitori di Zelaya, che danneggiano le proprietà private e scrivono frasi ingiuriose sui muri”. Quanto alla formazione di un nuovo governo, il cardinale Rodriguez Maradiaga si domanda: “Con chi potrebbe governare Zelaya? È stato dimostrato che molti dei suoi ministri sono corrotti e alcuni di loro hanno procedimenti penali in corso”. “Esiste l’autorità giuridica e l’autorità morale – continua l’arcivescovo honduregno – La prima è stata violata più volte da Zelaya, come hanno riscontrato i Tribunali. La seconda è stata messa a rischio da tutte le bugie riportate sui mass media internazionali”. Poi, il cardinale si sofferma sulla mediazione portata avanti in Costa Rica per aiutare l’Honduras ad uscire dalla crisi politica: “Mi sembrano negoziati saggi – afferma il porporato – Non era conveniente mettere a confronto sin da subito le parti in causa. Chiediamo tutti a Dio che si possa andare avanti, cercando il bene dell’Honduras”. Più critico, invece, il giudizio sul comportamento degli Stati Uniti e dell’OSA, l’Organizzazione degli Stati Americani: “Credo – dice il cardinale Rodriguez Maradiaga – che alcuni senatori e rappresentanti del Congresso abbiano sfumato le loro opinioni originali. Lo stesso si è visto all’interno della Segreteria di Stato americana. L’OSA, invece, è stata molto precipitosa”. Infine, rispondendo alla domanda sulla costruzione del bene comune, il porporato, sottolinea che “esaminando la legge finanziaria per il 2009, mai presentata al Congresso, l’opinione pubblica è stata informata sulle spese esorbitanti effettuate per promuovere il referendum illegale. Negli ultimi mesi dello scorso anno e nei primi del 2009, alla popolazione sono state promesse molte cose che sarà impossibile realizzare e che potranno scatenare ulteriori violenze”. “Il fatto più preoccupante – conclude l’arcivescovo honduregno – è l’intromissione del Venezuela che, senza alcun rispetto per l’Honduras, vorrebbe imporre il suo progetto totalitario a tutta la zona costiera”. (I.P.)







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