2009-07-09 14:58:46

Il cardinale Tauran dopo l’incontro interreligioso in Kazakhstan: le religioni sono fattore di pace e di solidarietà


Individuare i valori per un’etica universale al servizio della famiglia umana: è uno degli auspici espressi dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, alla terza edizione del Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali, svoltosi nei giorni scorsi ad Astana, in Kazakhstan. Intervistato da Hélène Destombes, il cardinale Tauran si sofferma sul significato di questo incontro:RealAudioMP3

R. – C’est une occasion de faire le point, tous les deux-trois ans, sur l’état de la …
E’ l’occasione per fare il punto, ogni due-tre anni, sullo stato della libertà religiosa non solo in Kazakhstan – dove la situazione è relativamente soddisfacente – ma nel mondo in generale e in particolare nel continente asiatico. Si è trattato di un incontro tra amici, direi, perché le persone si conoscevano, l’atmosfera era di grande spontaneità … Quello che colpisce, in Kazakhstan, è l’apertura spirituale. C’è una chiesa locale piccola che dà però grande testimonianza della sua vitalità, con mezzi limitati ma con grande dignità … Abbiamo potuto redigere una dichiarazione comune nella quale si parla, ovviamente, della libertà di religione, in particolare del diritto di praticare la propria fede in pubblico e in privato; abbiamo anche sottolineato il fatto che le religioni sono fattori di pace e non di separazione. Abbiamo ribadito poi la necessità di evitare di manipolare la religione per fini politici … nell’insieme, vorrei dire che si è trattato di un incontro positivo.

 
D. – Gli ortodossi sono una buona presenza, in Kazakhstan. Quali sono i rapporti con i cattolici, per quanto riguarda il dialogo ecumenico?

 
R. – Il y a des bonnes relations, mais j’ai personnellement regretté …
I rapporti sono buoni, anche se personalmente mi è dispiaciuto – e l’ho detto agli organizzatori della conferenza, perché questo incontro è stato organizzato dallo Stato – che non siano sufficientemente coinvolti gli ortodossi. Credo che questo sia un aspetto importante. Ma spesso ho constatato che questi piccoli problemi che noi avvertiamo non sono dovute alla malafede o ad una sorta di prevenzione nei riguardi dei cristiani, ma soprattutto ad una carente conoscenza. Nel comitato preparatorio è presente sempre un cristiano, ed è opportuno chiedere loro un consiglio perché per gli organizzatori è difficile comprendere – per esempio – in quale misura debba essere rappresentata la Chiesa ortodossa, quella luterana, quella calvinista: è tutto un po’ complicato, quando non si è cristiani …

 
D. – Qual è oggi, a 20 anni dall’indipendenza del Paese, l’aiuto che le religioni possono apportare alla società kazaka, ancora in fase di costruzione?

 
R. – Je pense d’abord à l’aide des valeurs comme la valeur du travail, de l’honnêteté …
Penso innanzitutto all’aiuto che possono dare, in modo molto semplice, valori come il lavoro, l’onestà, la solidarietà, la religione, la pietà personale …







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