2009-07-08 14:21:46

Il Papa all'udienza generale dedicata alla nuova Enciclica: occorrono uomini retti nella politica e nell’economia. La preghiera per i leader del G8


Preghiamo per i leader del G8 riuniti a L’Aquila: questo l’invito di Benedetto XVI rivolto ai fedeli riuniti stamane nell’aula Paolo VI in Vaticano per l’udienza generale, che è stata dedicata dal Papa alla nuova Enciclica Caritas in veritate, presentata ufficialmente ieri. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3

La carità nella verità è “la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona”, attorno a cui “ruota l’intera dottrina sociale della Chiesa”, ha premesso Benedetto XVI:

"Solo con la carità, illuminata dalla ragione e dalla fede, è possibile conseguire obiettivi di sviluppo dotati di valenza umana e umanizzante".

Due i criteri fondamentali dell’Enciclica “la giustizia” parte integrante di un amore “coi fatti e nella verità” ed “il bene comune”, “legato al vivere sociale delle persone”. Sono temi di “vitale interesse - ha sottolineato il Papa - per l’umanità del nostro secolo”, quando la cronaca degli ultimi mesi dimostra ampiamente come “lo scandalo di diseguaglianze clamorose” permanga “nonostante gli impegni presi nel passato.” Da una parte - ha osservato il Santo Padre - sono i “segni di gravi squilibri sociali ed economici”, dall’altra sono le “riforme non più procrastinabili per colmare il divario nello sviluppo dei popoli. E se la globalizzazione può “costituire una reale opportunità” occorre “un profondo rinnovamento morale e culturale”:

"Un futuro migliore per tutti è possibile, se lo si fonderà sulla riscoperta dei fondamentali valori etici".

L’Enciclica non offre “soluzioni tecniche”, ha chiarito il Papa, ma ricorda “grandi principi” indispensabili: l’attenzione alla vita dell’uomo, “centro di ogni vero progresso”; “il rispetto alla liberta religiosa”, “sempre collegato con lo sviluppo dell’uomo”; il rigetto di una visione dell’essere umano “assoluto artefice del proprio destino”, poiché “un’illimitata fiducia nelle potenzialità tecnologiche si rivelerebbe alla fine illusoria”.

"Occorrono uomini retti tanto nella politica quanto nell’economia, che siano sinceramente attenti al bene comune".

 
Tra le emergenze mondiali Benedetto XVI ha posto anzitutto il "dramma della fame e dell’insicurezza alimentare, che investe una parte considerevole dell'umanità."

"Un dramma di tali dimensioni interpella la nostra coscienza: è necessario affrontarlo con decisione, eliminando le cause strutturali che lo provocano e promuovendo lo sviluppo agricolo dei Paesi più poveri".

Si è detto convinto il Papa che vada “rivalutato il ruolo e il potere politico degli Stati”, limitati nella loro sovranità nel “nuovo contesto economico-commerciale e finanziario” globale. Ha invocato poi “la responsabile partecipazione dei cittadini alla politica nazionale e internazionale, grazie pure a un rinnovato impegno delle associazioni dei lavoratori” ed ha rivendicato per i media “un ruolo di “primo piano” al fine di potenziare il dialogo “tra culture e tradizioni diverse”. Tutti sono chiamati a raggiungere questi obiettivi, “economisti, politici, produttori e consumatori”, laddove “i diritti presuppongono corrispondenti doveri” per non trasformarsi “in arbitrio.”

 
Del resto “l’economia - ha ribadito Benedetto XVI - ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento; e cosi anche nell’economia di mercato “la regola non può essere solo il profitto”. Di fronte a problematiche tanto vaste e profonde del mondo di oggi, Benedetto XVI ha ipotizzato “un’Autorità politica mondiale regolata dal diritto”, che si attenga a principi di sussidiarietà e solidarietà”, “nel rispetto della grandi tradizioni morali e religiose dell’umanità.”

 
Infine l’invito di Benedetto XVI a pregare per i capi di Stato e di governo del G8 riuniti a L’Aquila.
 
"Da questo importante summit mondiale possano scaturire decisioni ed orientamenti utili al vero progresso di tutti i Popoli, specialmente di quelli più poveri".

Al termine dell’udienza, Benedetto XVI ha ricevuto, in una saletta attigua l’Aula Paolo VI, le consorti dei leader politici del G8, accompagnate dalle ministre italiane, Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini. Presenti all’incontro le mogli del presidente messicano Calderon, del presidente sudafricano Zuma, del premier britannico Brown, del premier indiano Singh, del primo ministro svedese Reinfeldt, del presidente della Commissione europea Barroso, oltre ad una responsabile nigeriana dell'agenzia Ifad. Dopo l’incontro, le first ladies si sono recate ai Giardini Vaticani, passando per la Grotta di Lourdes e sono poi entrate nella Basilica di San Pietro.







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