Terra Santa: una giornata per dire “no” alla droga
“Droga: no, grazie”: è stato questo lo slogan della Giornata organizzata di recente
in Terra Santa dalla Caritas di Gerusalemme, che ha coinvolto e sensibilizzato giovani
israeliani e palestinesi. A gestire direttamente la campagna è stato il “Centro di
consulenza della Città Vecchia”, sito a Gerusalemme Est, che ha tenuto seminari rivolti
a giovani educatori, genitori, associazioni, per contrastare la diffusione della droga
a Gerusalemme e in Cisgiordania. La campagna è stata organizzata sulla scia della
Giornata Internazionale contro l’abuso della droga, fissata dalla comunità internazionale
il 26 giugno. Tutti sono stati responsabilizzati a ricoprire un ruolo attivo nel contrastare
la diffusione e l’uso delle droghe, nei diversi luoghi: in famiglia, a scuola, nelle
piazze, nelle associazioni e nella parrocchie. “La vita è bella senza la droga”, hanno
testimoniato ex tossicodipendenti e numerosi giovani, percorrendo le vie della città.
Secondo la Caritas, - riferisce l'agenzia Fides - il fenomeno della droga è in crescita
in Terra Santa e occorre compiere dei passi per fermarlo, sia nella società palestinese
che in quella israeliana. Le agenzie educative, le Ong, gli istituti di istruzione,
i mass-media hanno il dovere di focalizzare l’attenzione sui giovani e di aumentare
la loro consapevolezza sui gravi danni che causa il consumo di sostanze stupefacenti.
Tutti hanno il compito di vigilare e di partecipare a programmi di prevenzione e di
avvisare sui pericoli legati all’uso di droghe. A conclusione della Giornata, alcuni
giovani hanno messo in scena una performance teatrale titolata “C’è ancora speranza”,
rivolta in particolare alle centinaia di giovani tossicodipendenti che fanno fatica
a uscire dal tunnel della droga. Non esistono stime precise sul problema della tossicodipendenza
in Terra Santa: le ultime ricerche risalgono al 2001, ed è piuttosto difficile che
le famiglie ammettano di avere tra i familiari un tossicodipendente. Molte Ong si
sono però rese conto che la droga prospera a Gerusalemme Est e coinvolge un numero
crescente di giovani. I palestinesi sotto i 18 anni sono circa il 50% della popolazione
e la droga diventa un mezzo per indebolire la società e privarla delle prospettive
per il futuro o dei desideri di pace e libertà. (R.P.)