2009-07-07 16:07:34

Terra Santa: una giornata per dire “no” alla droga


“Droga: no, grazie”: è stato questo lo slogan della Giornata organizzata di recente in Terra Santa dalla Caritas di Gerusalemme, che ha coinvolto e sensibilizzato giovani israeliani e palestinesi. A gestire direttamente la campagna è stato il “Centro di consulenza della Città Vecchia”, sito a Gerusalemme Est, che ha tenuto seminari rivolti a giovani educatori, genitori, associazioni, per contrastare la diffusione della droga a Gerusalemme e in Cisgiordania. La campagna è stata organizzata sulla scia della Giornata Internazionale contro l’abuso della droga, fissata dalla comunità internazionale il 26 giugno. Tutti sono stati responsabilizzati a ricoprire un ruolo attivo nel contrastare la diffusione e l’uso delle droghe, nei diversi luoghi: in famiglia, a scuola, nelle piazze, nelle associazioni e nella parrocchie. “La vita è bella senza la droga”, hanno testimoniato ex tossicodipendenti e numerosi giovani, percorrendo le vie della città. Secondo la Caritas, - riferisce l'agenzia Fides - il fenomeno della droga è in crescita in Terra Santa e occorre compiere dei passi per fermarlo, sia nella società palestinese che in quella israeliana. Le agenzie educative, le Ong, gli istituti di istruzione, i mass-media hanno il dovere di focalizzare l’attenzione sui giovani e di aumentare la loro consapevolezza sui gravi danni che causa il consumo di sostanze stupefacenti. Tutti hanno il compito di vigilare e di partecipare a programmi di prevenzione e di avvisare sui pericoli legati all’uso di droghe. A conclusione della Giornata, alcuni giovani hanno messo in scena una performance teatrale titolata “C’è ancora speranza”, rivolta in particolare alle centinaia di giovani tossicodipendenti che fanno fatica a uscire dal tunnel della droga. Non esistono stime precise sul problema della tossicodipendenza in Terra Santa: le ultime ricerche risalgono al 2001, ed è piuttosto difficile che le famiglie ammettano di avere tra i familiari un tossicodipendente. Molte Ong si sono però rese conto che la droga prospera a Gerusalemme Est e coinvolge un numero crescente di giovani. I palestinesi sotto i 18 anni sono circa il 50% della popolazione e la droga diventa un mezzo per indebolire la società e privarla delle prospettive per il futuro o dei desideri di pace e libertà. (R.P.)







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