2009-07-07 14:00:49

La presentazione della Caritas in veritate. Il cardinale Martino: l’Enciclica offre una visione di incoraggiamento per affrontare la crisi


L’Enciclica è stata dunque presentata stamani in una Sala Stampa vaticana affollata da giornalisti di tutto il mondo, segno tangibile della grande attesa dei mass media per la pubblicazione della Caritas in veritate. La conferenza stampa, moderata da padre Federico Lombardi, ha visto gli interventi dei cardinali Renato Raffaele Martino e Paul Josef Cordes, presidenti rispettivamente del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace” e “Cor Unum”, di mons. Giampaolo Crepaldi, segretario di “Giustizia e Pace” e dell’economista dell’Università di Bologna, Stefano Zamagni. L’evento è stato seguito per noi da Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

E’ tempo di una nuova progettualità per governare il fenomeno della globalizzazione che valorizzi la persona umana: questo il messaggio emerso con forza dalla presentazione della Caritas in veritate. Il cardinale Renato Raffaele Martino ha sottolineato che per Benedetto XVI la crisi in atto chiede un ripensamento del modello economico cosiddetto “occidentale”. Una lettura in chiave fiduciosa:
 
“Dall’Enciclica emerge una visione in positivo di incoraggiamento all’umanità perché possa trovare le risorse di verità e di volontà per superare le difficoltà”.
 
Il presidente di “Giustizia e Pace” ha ribadito che Caritas in veritate si inserisce nella tradizione delle Encicliche sociali e riflette sui grandi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni. Innanzitutto, si confronta con l’ideologia della tecnica e l’accentuazione dei fenomeni della globalizzazione. Quindi, con il ritorno alla ribalta sulla scena mondiale delle religioni e infine con il problema della governance internazionale. L’Enciclica, ha detto, riprende e attualizza la visione dello sviluppo umano integrale della Populorum Progressio attraverso tre prospettive: l’esigenza di un’armonia dei saperi, la necessità di un umanesimo aperto verso l’Assoluto e infine la fraternità per sconfiggere le cause di sottosviluppo. Caritas in veritate, ha commentato poi il cardinale Paul Josef Cordes “è una luce per la società” e per i cristiani che ribadisce la centralità dell’uomo. Ed ha precisato che “la Chiesa ispira ma non fa politica”:
 
“Riprendendo la Populorum Progressio, l’Enciclica di oggi afferma chiaramente: 'La Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire e non pretende minimamente d’intromettersi nella politica degli Stati'. Questo implica a sua volta che la dottrina sociale della Chiesa non è una 'terza via', cioè un programma politico da realizzare per giungere ad una società perfetta”.
 
La dottrina sociale della Chiesa, ha riaffermato, “è un elemento dell’evangelizzazione” e, d’altronde, “non si può restringere l’uomo al suo vivere sociale”. Nell’Enciclica, ha aggiunto, si evidenzia che non può esserci vero sviluppo senza Dio e che “non si può affrontare la questione sociale senza riferirsi alla questione etica”. Dal canto suo, mons. Giampaolo Crepaldi ha messo l’accento sulla dimensione della gratuità e del dono ed ha affermato che l’annuncio di Cristo è “il più grande aiuto che la Chiesa può dare allo sviluppo”. Per questo, ha proseguito, il cristianesimo “ha un proprio diritto di cittadinanza nell’ambito pubblico”. Quindi, ha spiegato che nella Caritas in veritate la “questione antropologica” diventa “questione sociale”:
 
“La procreazione e la sessualità, l’aborto e l’eutanasia, le manipolazioni dell’identità umana e la selezione eugenetica sono valutati come problemi sociali di primaria importanza che, se gestiti secondo una logica di pura produzione, deturpano la sensibilità sociale, minano il senso della legge, corrodono la famiglia e rendono difficile l’accoglienza del debole”.
 
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il cardinale Martino ha parlato della riforma dell’Onu invocata dal Papa nell’Enciclica: 
“L’Enciclica non chiede un supergoverno, un governo mondiale, ecc... Le attuali organizzazioni dovrebbero avere questa autorità politica mondiale. Ecco perché il Papa sollecita la riforma delle Nazioni Unite”. 
Dal canto suo, il prof. Stefano Zamagni, parlando di società e mercato si è soffermato, in particolare, sul principio di fraternità quale fattore di un autentico sviluppo umano. 
La Caritas in veritate porta il copyright della Libreria Editrice Vaticana che ha curato le edizioni in lingua latina, inglese, francese, spagnola, tedesca, portoghese e polacca, per un totale di 50 mila esemplari. Il documento viene pubblicato in tutti i Paesi del mondo attraverso le Conferenze episcopali e gli editori nazionali. E’ possibile acquistare ogni copia al prezzo di tre euro. Per quanto concerne l’edizione in lingua italiana la Lev, servendosi della Tipografia Vaticana, ha preparato 500 mila copie in edizione economica (euro 2,00) e 30 mila copie in edizione cartonata (euro 8,50). La Libreria Editrice Vaticana ha poi autorizzato le riviste “Famiglia Cristiana” e “Tracce” a pubblicare una propria edizione. La stessa autorizzazione è stata data all’editore Cantagalli per un volume commentato da mons. Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. E’ in preparazione anche una co-edizione Libreria Editrice Vaticana-AVE con commento di vari esperti. Il quotidiano “Avvenire” ed i settimanali diocesani sono stati autorizzati a pubblicare il testo dell’Enciclica nelle loro pagine ordinarie.







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