2009-07-06 15:16:50

Proclamata Beata ieri suor Jeanne-Emilie de Villeneuve. Mons. Amato: madre Emilie ha fatto brillare la carità immensa del cuore di Dio


“Madre Emilie lascia a tutti noi un’eredità di santità, come invito costante alla nostra perfezione e santificazione”. E’ quanto ha affermato ieri l’arcivescovo, Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in occasione della cerimonia di Beatificazione di suor Jeanne-Emilie de Villeneuve, celebrata a Castres, cittadina vicina ai Pirenei francesi. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

Oltre quattromila persone, provenienti da diversi Paesi, hanno partecipato ieri alla cerimonia di Beatificazione di suor Jeanne-Emilie de Villeneuve. All'inizio della celebrazione, l'arcivescovo Angelo Amato ha letto il Decreto di beatificazione: questa donna "che ha dato la sua vita al servizio dei poveri, ora è Beata.". L’arcivescovo di Albi, mons. Pierre-Marie Carré ha poi ricordato nell’omelia che “tutti i cristiani sono chiamati a diventare santi”. Il segreto di suor Jeanne-Emilie de Villeneuve - ha aggiunto - è quello di avere riconosciuto la sua fragilità. Ha sempre fatto affidamento - ha detto il presule - sull'aiuto di Dio, come espresso così bene anche nel suo motto: “Dio solo”. Madre Emilie - ha poi detto l’arcivescovo Angelo Amato - ha fatto brillare la “carità immensa del cuore di Dio”. Animata da una “incondizionata devozione al Santo Padre” ha indicato sempre la strada dell’amore “all’Eucaristia, al Sacro Cuore, all’Immacolata”, ricavando dalla lettura della Sacra Scrittura il “nutrimento quotidiano di perfezione cristiana e di apostolato”. Il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha aggiunto che sono anche “piccoli indizi di umiltà e di povertà” ad aver contraddistinto madre Emilie, come “camminare con posatezza, parlare con dolcezza, amare la pulizia dell’abito, essere puntuali, non sprecare i ritagli di carta”.
 
Suor Jeanne-Emilie de Villeneuve ha fondato nel 1836 la Congregazione dell'Immacolata Concezione. Attualmente sono 617 le suore dell'Istituto sparse in tutto il mondo. Nel 2007, è stato riconosciuto il miracolo riguardante la guarigione, avvenuta nel 1995, di una giovane musulmana della Sierra Leone, ripudiata dalla famiglia perché incinta. Disperata la giovane tentò il suicidio con la soda caustica. Era in fase terminale quando alcune suore della Congregazione dell’Immacolata Concezione, venute a conoscenza del caso, iniziarono una novena alla “Bonne Mère”. Seguì una inaspettata e rapida guarigione.







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