Proclamata Beata ieri suor Jeanne-Emilie de Villeneuve. Mons. Amato: madre Emilie
ha fatto brillare la carità immensa del cuore di Dio
“Madre Emilie lascia a tutti noi un’eredità di santità, come invito costante alla
nostra perfezione e santificazione”. E’ quanto ha affermato ieri l’arcivescovo, Angelo
Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in occasione della cerimonia
di Beatificazione di suor Jeanne-Emilie de Villeneuve, celebrata a Castres, cittadina
vicina ai Pirenei francesi. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Oltre quattromila
persone, provenienti da diversi Paesi, hanno partecipato ieri alla cerimonia di Beatificazione
di suor Jeanne-Emilie de Villeneuve. All'inizio della celebrazione, l'arcivescovo
Angelo Amato ha letto il Decreto di beatificazione: questa donna "che ha dato la sua
vita al servizio dei poveri, ora è Beata.". L’arcivescovo di Albi, mons. Pierre-Marie
Carré ha poi ricordato nell’omelia che “tutti i cristiani sono chiamati a diventare
santi”. Il segreto di suor Jeanne-Emilie de Villeneuve - ha aggiunto - è quello di
avere riconosciuto la sua fragilità. Ha sempre fatto affidamento - ha detto il presule
- sull'aiuto di Dio, come espresso così bene anche nel suo motto: “Dio solo”. Madre
Emilie - ha poi detto l’arcivescovo Angelo Amato - ha fatto brillare la “carità immensa
del cuore di Dio”. Animata da una “incondizionata devozione al Santo Padre” ha indicato
sempre la strada dell’amore “all’Eucaristia, al Sacro Cuore, all’Immacolata”, ricavando
dalla lettura della Sacra Scrittura il “nutrimento quotidiano di perfezione cristiana
e di apostolato”. Il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha aggiunto
che sono anche “piccoli indizi di umiltà e di povertà” ad aver contraddistinto madre
Emilie, come “camminare con posatezza, parlare con dolcezza, amare la pulizia dell’abito,
essere puntuali, non sprecare i ritagli di carta”. Suor Jeanne-Emilie
de Villeneuve ha fondato nel 1836 la Congregazione dell'Immacolata Concezione. Attualmente
sono 617 le suore dell'Istituto sparse in tutto il mondo. Nel 2007, è stato riconosciuto
il miracolo riguardante la guarigione, avvenuta nel 1995, di una giovane musulmana
della Sierra Leone, ripudiata dalla famiglia perché incinta. Disperata la giovane
tentò il suicidio con la soda caustica. Era in fase terminale quando alcune suore
della Congregazione dell’Immacolata Concezione, venute a conoscenza del caso, iniziarono
una novena alla “Bonne Mère”. Seguì una inaspettata e rapida guarigione.