2009-07-06 15:22:27

Abruzzo: il rapporto di “Save the Children” tre mesi dopo il terremoto


“Emergenza Abruzzo, tre mesi dopo” è il nome del rapporto diffuso dall’organizzazione internazionale “Save the children” che opera dal 1919 per migliorare le condizioni di vita dei bambini in cento Paesi del mondo. “Una volta trascorsa la fase di emergenza più acuta e superata in parte la paura, per i minori che continuano a vivere nei campi sfollati o negli alberghi lungo la costa come per i loro genitori, predomina la fatica di doversi confrontare con una condizione di vita nuova e con difficoltà pratiche, come la convivenza forzata con estranei, la promiscuità e il caldo che è sopravvenuto”, così commenta i risultati del rapporto Francesca Petrecca, coordinatrice della risposta all’emergenza in Abruzzo di Save the Children Italia. Sulla popolazione complessiva colpita dal terremoto, circa 70mila persone, l’organizzazione stima che il numero di bambini e adolescenti sia pari a 12.530, dei quali 5.988 hanno da 0 a 9 anni, mentre i ragazzi (da 10 a 19 anni) sono 6.542: “Attualmente sono 1.229 quelli che vivono nelle 143 tendopoli allestite dell’Aquilano” e “numerosi sono coloro che si sono trasferiti lungo la costa adriatica”. Per rispondere alle esigenze di questi bambini, Save the Children opera da tre mesi all’interno dei campi di Acquasanta, Bazzano, ex Italtel e Paganica, dove sono stati allestiti quattro spazi a misura di bambino, mentre sulla costa teramana è stato avviato il progetto “Ricomincio da te” a Roseto degli Abruzzi. “Le persone cercano, seppure con gradualità, di riprendere familiarità con la vita precedente al sisma, ad esempio cominciando a rientrare nelle proprie case dichiarate agibili dopo i controlli per brevi periodi durante il giorno”, aggiunge la coordinatrice, ma “questo lento cammino di ritorno alla normalità che sia i bambini sia le loro famiglie stanno compiendo, deve però fare i conti con le ultime scosse che, nuovamente intense, si sono fatte sentire” e “soprattutto emerge, in questa fase, sia nei bambini che nelle loro famiglie, insieme all’incertezza per il futuro, la paura di essere lasciati soli dopo la prima fase dell’emergenza”. L’intervento di Save the Children, sottolinea l’organizzazione, - in una nota rilanciata dal Sir - “si è basato e continuerà a modularsi sui bisogni che emergono tra la popolazione di beneficiari, con l’impegno di rimanere al fianco dei bambini abruzzesi colpiti dal terremoto e delle loro famiglie, sostenendoli anche nella fase post-emergenziale, sulla base delle necessità rilevate e a fronte di quelle che si presenteranno”. L’organizzazione si è infine resa disponibile a fornire il proprio sostegno anche alle istituzioni nazionali e locali in vista di un’organica riorganizzazione del sistema scolastico, per modellarlo proprio sulle esigenze delle migliaia di bambini sfollati. (A.V)







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