Il Papa all'Angelus: nel mondo non scorra più sangue a causa di violenze e ingiustizie
“Il sangue di Cristo è il pegno dell’amore fedele di Dio per l’umanità”. E' quanto
ha affermato il Papa all'Angelus aggiungendo che “al grido per il sangue versato,
che si eleva da tante parti della terra, Dio risponde con il sangue del suo Figlio”.
L'ultimo grido di dolore arriva dalle Filippine dove un attentato compiuto stamani
davanti alla cattedrale di Cotabato ha provocato diverse vittime. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
All’Angelus
il Papa esprime “profonda deplorazione” per l’attentato compiuto stamani a Cotabato
nelle Filippine, dove l’esplosione di una bomba davanti alla Cattedrale, durante la
celebrazione della Messa domenicale, ha causato alcuni morti e numerosi feriti, tra
cui donne e bambini.
“Mentre prego Dio per le
vittime dell’ignobile gesto, elevo la mia voce per condannare ancora una volta il
ricorso alla violenza, che non costituisce mai una via degna alla soluzione dei problemi
esistenti”. L’episodio avvenuto
nelle Filippine è una nuova drammatica pagina che ripropone storie di sofferenza.
Proprio al senso del dolore Benedetto XVI dedica l’Angelus ricordando i significati
del sangue nella Sacra Scrittura. L’aspersione con il sangue degli animali – fa notare
il Santo Padre - rappresentava e stabiliva nell’Antico Testamento l’alleanza tra Dio
e il popolo, come si legge nel libro dell’Esodo. Nella Genesi – aggiunge il Papa -
il sangue di Abele, ucciso dal fratello Caino, grida a Dio dalla terra:
“E
purtroppo, oggi come ieri, questo grido non cessa, perché continua a scorrere sangue
umano a causa della violenza, dell’ingiustizia e dell’odio. Quando impareranno gli
uomini che la vita è sacra e appartiene a Dio solo? Quando comprenderanno che siamo
tutti fratelli?”. Queste domande
– aggiunge il Papa – trovano risposte nell’amore di Dio:
“Al
grido per il sangue versato, che si eleva da tante parti della terra, Dio risponde
con il sangue del suo Figlio, che ha donato la vita per noi. Cristo non ha risposto
al male con il male, ma con il bene, con il suo amore infinito. Il sangue di Cristo
è il pegno dell’amore fedele di Dio per l’umanità”. A
partire dalla flagellazione fino alla morte in Croce – ricorda il Santo Padre – Cristo
ha versato tutto il suo sangue, quale “vero Agnello immolato per la redenzione universale”.
In quel sangue ogni uomo può trovare forza e speranza:
“Fissando
le piaghe del Crocifisso, ogni uomo, anche in condizioni di estrema miseria morale,
può dire: Dio non mi ha abbandonato, mi ama, ha dato la vita per me; e così ritrovare
speranza”.
Il Papa, ricordando infine la tragedia
di Viareggio, si unisce al dolore di quanti hanno perduto persone care, sono rimasti
feriti o hanno subìto danni materiali anche gravi:
“Mentre
elevo la mia accorata preghiera a Dio per tutte le persone coinvolte nella tragedia,
auspico che simili incidenti non abbiano a ripetersi e sia garantita a tutti la sicurezza
sul lavoro e nello svolgimento della vita quotidiana”.