Rinunciate alla visibilità che diventa oggi spesso scopo di vita: così il Papa ai
partecipanti al convegno europeo sulla pastorale vocazionale
Rinunciare alla “visibilità e grandezza di immagine” che tanti rincorrono oggi: lo
chiede il Papa ai partecipanti al Convegno europeo sulla pastorale vocazionale ricevuti
stamani in Sala Clementina. Il Convegno, sul tema “Il Vangelo della vocazione per
il giovane nella cultura europea”, è stato organizzato, come ogni anno, dal Servizio
europeo per le vocazioni e si conclude domani. Nelle parole di Benedetto XVI, una
riflessione sull’importanza della realtà vocazionale in particolare nell’Anno sacerdotale.
Il servizio di Fausta Speranza:
Come Cristo,
dice il Papa, il sacerdote e l’animatore devono essere un “chicco di grano che sa
vivere nascosto dal clamore e dal rumore”:
"Che
rinuncia alla ricerca di quella visibilità e grandezza d’immagine che oggi spesso
diventano criteri e addirittura scopi di vita in tanta parte della nostra cultura,
ed affascinano molti giovani”. La parabola del seminatore
insegna: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo; se invece muore
produce molto frutto”. Terreno dove il seme potrebbe non attecchire - osserva Benedetto
XVI - possono essere “la realtà più o meno buona della famiglia; l’ambiente talvolta
arido e duro del lavoro; i giorni della sofferenza e delle lacrime.” Ma il Signore
da parte sua semina sempre:
“A seminare nel cuore
dell’uomo è sempre e solo il Signore. Solo dopo la semina abbondante e generosa della
Parola di Dio ci si può inoltrare lungo i sentieri dell’accompagnare e dell’educare,
del formare e del discernere". Il
Papa, oggi in particolare a sacerdoti e animatori, chiede di essere a loro volta strumenti
di semina:
“Siate seminatori di fiducia e di speranza.
E’ infatti profondo il senso di smarrimento che spesso vive la gioventù di oggi. Non
di rado le parole umane sono prive di futuro e di prospettiva, prive anche di senso
e di sapienza. Si diffonde un atteggiamento di impazienza frenetica e una incapacità
a vivere il tempo dell’attesa". “L’Anno Sacerdotale offre
una bella opportunità per ritrovare il senso profondo della pastorale vocazionale
- afferma Benedetto XVI - come pure le sue scelte fondamentali di metodo”:
“La
testimonianza, semplice e credibile; la comunione, con itinerari concertati e condivisi
nella Chiesa particolare; la quotidianità, che educa a seguire il Signore nella vita
di tutti i giorni; l’ascolto, guidato dallo Spirito Santo, per orientare i giovani
nella ricerca di Dio e della vera felicità; e infine la verità, che sola può generare
libertà interiore".