Le proposte dell'associazionismo cattolico per il G8 dell'Aquila. Il commento di Sergio
Marelli, direttore Focsiv
L’associazionismo cattolico scende in campo con l’appello “Per un’Agenda di Speranza”
con proposte ai leader dei Paesi che parteciperanno al G8, dall’8 al 10 luglio prossimi
all’Aquila. Ai governanti si chiede in particolare l’adozione di “concrete scelte
politiche”. L’appello sarà consegnato domani da una delegazione di vescovi e rappresentanti
di organizzazioni cattoliche ai ministri italiani Giulio Tremonti, Franco Frattini
e Maurizio Sacconi. L’iniziativa è promossa da "Volontari nel mondo" Focsiv e da Retinopera,
associazione che riunisce diverse realtà del mondo cattolico e sociale. Sulle priorità
politiche ed economiche in questo tempo segnato dalla crisi, il commento del direttore
generale della Focsiv, Sergio Marelli, intervistato da Luca Collodi:
R. – Il
messaggio innanzitutto sarà quello di sostenere che la crisi economica, ancor che
un fatto importante, non può essere la giustificazione per il disimpegno dei governi
ricchi rispetto agli aiuti ai Paesi poveri. E poi quello di indicare anche, come sempre
facciamo, costruttivamente, che le soluzioni rispondono proprio al fatto che per risolvere
una crisi di così ampia portata e così globalizzata non si può pensare di trovare
delle soluzioni escludendo dalla definizione di queste i Paesi del Sud del mondo.
Non si può escludere la società civile, la Chiesa, in qualche modo tutte le organizzazioni,
come diremmo noi “gli uomini di buona volontà”, che si stanno facendo carico dei grandi
impatti, delle grandi conseguenze, che soprattutto sulle persone più povere e più
vulnerabili sta proiettando questa crisi finanziaria ed economica.
D.
– In sostanza, voi proponete ai grandi del mondo una sorta di “Agenda di speranza”
con l’uomo al centro...
R. – Questo è il titolo dell'appello
che presenteremo domani negli incontri istituzionali che avremo e che poi anche diffonderemo
in questa grande celebrazione, presieduta dal cardinale Tettamanzi, che alle 17.30
di sabato 4 luglio si terrà nel Duomo di Milano. “Per un’agenda di speranza” è un
appello per dire che la situazione è grave, ma che ci sono tutte le potenzialità.
Perché se i governi, in particolare il G8, si assumeranno le loro responsabilità,
si possono risolvere i grandi problemi, che non dimentichiamo oggi affliggono ancora
miliardi di persone nei Paesi in via di sviluppo.
D.
– Marelli, tre, quattro punti di questa “Agenda di speranza” che voi presenterete
alle autorità italiane per essere poi discussa a L’Aquila...
R.
– Più aiuti per i Paesi poveri, perché aiutando loro si garantisce anche un futuro
economico sostenibile ai nostri Paesi; risorse e determinazione per affrontare i cambiamenti
climatici; cancellazione del debito e soprattutto regole trasparenti, democratiche
per la gestione della finanza internazionale.
D.
– I potenti saranno in grado di ricevere queste sollecitazioni o saranno impotenti?
R.
– Devo riconoscere che il segnale che viene da questo nostro governo è un segnale
appunto di grande speranza. Speriamo anche poi che il G8, la prossima settimana, sappia
trasformare questa speranza in segni concreti e quindi in prospettive reali per salvare
la vita di milioni di persone.