Sono 17 i morti della tragedia di Viareggio. La solidarietà della Chiesa agli sfollati
Sono saliti a 17 i morti causati dal disastro ferroviario avvenuto a Viareggio nella
notte tra lunedì e martedì scorsi. Sono inoltre 21 le persone in pericolo di vita
per le gravissime ustioni riportate. I soccorritori della Protezione civile e i Vigili
del fuoco scavano ancora tra i detriti alla ricerca di almeno un disperso. In questi
drammatici momenti, proseguono poi le iniziative della Chiesa per aiutare gli sfollati.
Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Nell’area
del disastro resta ormai solo l’odore acre di gas bruciato. La zona della stazione
di Viareggio è disabitata: centinaia di persone hanno dovuto lasciare le loro case
colpite dall’esplosione o per consentire ai Vigili del fuoco di portare a termine
le operazioni di svuotamento delle cisterne. Sulle operazioni di sgombero ascoltiamo
Donatella Turri, direttrice della Caritas diocesana
di Lucca:
“Le persone sfollate sono circa 1.100. L’evacuazione sarà
breve, una o due notti. Ci sono poi altre, circa 400 persone, che sono più seriamente
danneggiate, nel senso che le loro abitazioni hanno avuto dei danni ancora sono difficilmente
quantificabili. L’intera città si è mossa in aiuto di quanti sono stati colpiti dal
disastro. Molti hanno trovato riparo da parenti ed amici”. Sono
diverse, in particolare, le iniziative della Chiesa per sostenere gli sfollati e i
familiari delle vittime. Ancora Donatella Turri:
“Diverse parrocchie
della città hanno istituiti dei punti di raccolta per quanti sono stati evacuati dalle
loro abitazioni. Sono stati allestiti anche dei punti di ristoro ed è stata indetta
una veglia di preghiera in memoria delle vittime, questa sera, alle 21, nella parrocchia
più grande della città. Inoltre, l’intera diocesi raccoglierà delle offerte che verranno
destinate sia alle famiglie più bisognose sia alla Croce Verde, associazione che ha
riportato danni molto ingenti”. Ci sono poi realtà dove il dolore
può trovare solo il conforto della preghiera. E’ quanto sottolinea padre
Elzeario, Francescano e cappellano dell’Ospedale “Versilia” dove sono ricoverati
diversi feriti, alcuni dei quali in condizioni gravi:
“Io, che sono
anche cappellano dell’ospedale, sono stato nella sala di rianimazione ed ho potuto
vedere i feriti più gravi. Vedere tutto questo non è stato facile. Ho prestato il
servizio sacramentale ed ho visitato anche gli altri feriti ricoverati all’ospedale.
Siamo sempre vicini ai loro familiari”. Una vicinanza che la
comunità dei frati di Viareggio e la parrocchia di Sant'Antonio non fanno mancare
alle famiglie colpite dall’esplosione. Ancora padre Elzeario:
“La nostra
Chiesa è rimasta aperta tutta la notte. Nelle sale della nostra parrocchia, abbiamo
preparato i posti per gli sfollati, che purtroppo devono stare ancora fuori dalle
loro abitazioni. Poi ci sono anche, di continuo, momenti di preghiera nelle nostre
Chiese di Viareggio ed anche nella nostra Chiesa di Sant’Antonio, anch’essa molto
colpita, perché questa strage è avvenuta a 200 metri dal nostro convento”.