Ordinati da mons. Mauro Piacenza 38 nuovi diaconi della Congregazione dei Legionari
di Cristo
Trentotto nuovi diaconi in rappresentanza di una vasta area del pianeta, dal continente
americano fino al Vietnam. E’ questa la geografia di provenienza dei diaconi dei Legionari
di Cristo, ordinati ieri da mons. Mauro Piacenza, segretario della Congregazione per
il Clero. La cerimonia si è svolta, davanti a circa 900 persone, nella cappella romana
del Centro studi superiori, adiacente all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum,
alla presenza, fra gli altri, di padre Álvaro Corcuera, direttore generale dei Legionari
di Cristo e del movimento Regnum Christi, e del suo vicario generale, padre
Luis Garza. “Il diacono è profeta di un mondo nuovo, portatore di un messaggio che
getta luce su tutti i problemi scottanti della società”, ha detto al’omelia mons.
Piacenza, augurando ai diaconi di poter vivere tale missione “per tutta la vita, con
quell’adorazione interiore e quella devozione che sono espressioni di un animo che
crede e che rimane sempre compreso dell’altissima dignità dei propri compiti”. Una
missione distinta in tre parti, ha soggiunto il segretario del dicastero pontificio,
parlando della “diaconia della Parola, dell’Eucaristia e dei poveri”.
“Siamo
noi - ha affermato ancora mons. Piacenza - che dobbiamo crescere per raggiungere la
misura della Parola del Signore. Una Parola che, con la sua forza e con la sua purezza,
può cambiare la cultura degli uomini di oggi, liberandoli dalle multiformi schiavitù
del peccato”. Il segretario della Congregazione per il Clero ha poi aggiunto che “al
diacono è affidata in modo particolare la missione della carità, che è all’origine
dell’istituzione stessa della diaconia”. Anche il celibato è stato affrontato dal
presule, secondo il quale “chi ha riconosciuto in Cristo il centro, la ragione e il
senso della propria vita non può che amarlo con l’amore più grande di cui è capace
un cuore umano”. Perciò, ha concluso, “il celibato non è una rinuncia ad amare. E’
la volontà generosa e magnanima di raccogliere tutti i palpiti del cuore ed offrirli
alla famiglia della Chiesa”.