Le cause che amplificano la crisi alimentare in Africa sono il tema di una riunione
organizzata oggi a Ginevra dalla Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e
lo sviluppo (Unctad), un organo sussidiario dell’Assemblea Generale dell’Onu incaricato
di affrontare il ruolo del commercio nello sviluppo economico. “Più di 300 milioni
di africani, pari a circa un terzo degli abitanti del continente, vivono in condizioni
di fame cronica”, si legge in una nota preparatoria dell’Unctad ripresa dall'agenzia
Misna, secondo la quale i prezzi dei prodotti alimentari negli ultimi mesi non sarebbero
diminuiti molto rispetto ai massimi raggiunti tra la primavera e l’estate dello scorso
anno. Intitolata “Sicurezza alimentare in Africa: lezioni da una recente crisi internazionale”,
la riunione è stata convocata per porre l’attenzione sulla vulnerabilità del settore
agricolo in un momento segnato dalla crisi economica globale. “Decenni di disattenzioni
e negligenze nel settore dell’agricoltura in Africa – ha detto Supachai Panitchpakdi,
segretario generale dell’Unctad – hanno trasformato molti paesi da esportatori di
prodotti agricoli in importatori di prodotti alimentari, rendendoli vulnerabili alle
oscillazioni dei prezzi con conseguenze gravissime per i cittadini più poveri”. Tra
le priorità segnalate dall’Unctad: sicurezza alimentare, aumento della produttività,
miglioramento delle condizioni di vita nelle zone rurali e l’impegno a risolvere gli
squilibri dei mercati internazionali. (R.P.)