La vitalità della Chiesa sudcoreana: ordinato il prete numero 5 mila. I
cattolici sono 5 milioni
In Corea nel 1845 veniva ordinato Sant’Andrea Kim Dae-gon, il primo sacerdote sudcoreano
ordinato nel Paese e morto martire. A 164 anni di distanza la Chiesa cattolica sudcoreana
raccoglie i frutti del quel sacrificio festeggiando il prete numero 5mila della storia
della Chiesa locale. Si tratta del neo-diacono Dionysious Son Ho-bin, della parrocchia
di Jaegi-dong, ordinato insieme ad altri 26 fra preti e diaconi in una cerimonia presieduta
dal cardinale Nicholas Chung Jin-suk, arcivescovo di Seoul. L’evento si è svolto
all’Olympic Park, nel centro della capitale. “Oggi, in questo luogo – ha detto il
cardinale Chung citato da AsiaNews – è nato il prete coreano numero 5mila sull’esempio
di padre Andrei Kim Dae-gon, il primo sacerdote coreano, che è morto martire 164 anni
fa nel corso di una dura persecuzione”. Il porporato ha aggiunto di “essere onorato
di presiedere l’ordinazione” nel corso delle celebrazioni che segnano il passaggio
“dall’Anno Paolino a quello Sacerdotale”. Alla funzione erano presenti circa 14mila
fra sacerdoti, religiosi e fedeli che hanno pregato per i neo-sacerdoti e i neo-diaconi,
i quali celebreranno la prima messa nelle rispettive parrocchie di appartenenza. La
vitalità della Chiesa cattolica nel Paese asiatico è emersa ancora più chiaramente
qualche settimana fa quando la Conferenza dei vescovi coreani (Cbck) ha pubblicato
un compendio statistico dal quale emerge che, alla fine del 2008, il numero dei cattolici
nel Paese ha superato quota 5 milioni, per un totale del 10% circa sull’intera popolazione
(poco più di 50 milioni). Dal 2007 si è registrato un aumento di 130mila fedeli. A
dispetto di una crescita della popolazione che si aggira attorno allo 0,8%, nell’ultima
decade il numero dei cattolici è cresciuto ogni anno ad una media del 2,7%. (M.G.)