Marocco: piano per la formazione degli imam e la valorizzazione delle moschee
“È una operazione di vasta portata che non ha eguali nel mondo”; è il giudizio del
ministro degli Habous e degli Affari islamici, Ahmed Toufiq, sul programma di aggiornamento
degli imam, lanciato la scorsa settimana in Marocco, che si inserisce nel quadro della
riforma in campo religioso voluta dal sovrano, Mohammed VI. Il piano riguarderà quasi
42.000 imam e toccherà le materie della dottrina malechita (rito ufficiale dell’Islam
sunnita), dell’educazione spirituale, dell’insegnamento del Corano, della predicazione
e della valorizzazione del ruolo sociale della moschea. Toufiq ha evidenziato poi,
in un intervento alla sessione ordinaria del Consiglio superiore degli ulema, l’importanza
degli imam i quali esercitano il servizio di inquadramento religioso dei credenti
dalle città alle campagne. Gli imam in Marocco sono circa 45.000 ma secondo statistiche
del 2006 citate dal ministro l’82% di essi non ha alcuna formazione di base. Il programma
costerà 200 milioni di dirham, circa 19 milioni di euro, e riguarderà anche l’adeguamento
del trattamento degli imam che dovranno rientrare nella categoria di laureati. Già
nel 2006 - riferisce l'Osservatore Romano - era stato avviato un corso di formazione
per cinquanta donne chiamate a svolgere il ruolo di imam nelle moschee con il compito
di insegnare il Corano, di informare le donne sui loro doveri religiosi, ma con l’impossibilità
di condurre la preghiera del venerdì. Nel 2008 inoltre il Marocco ha inviato in Europa
176 predicatori per proteggere i propri connazionali dai discorsi estremisti, segno
di una volontà di frenare la crescita del fondamentalismo islamico fra le comunità
marocchine all’estero. (M.P.)