Il cardinale Tauran in Turchia per la chiusura dell'Anno Paolino: i cristiani siano
testimoni credibili e coraggiosi di Gesù
"Siate cristiani coerenti. Siete una minoranza da cui tutti, in questo grande paese
ricco di storia, si attendono qualcosa di diverso". E ancora: "Le nostre chiese non
sono musei, i cristiani non sono pezzi di antiquariato". Sono alcune delle affermazioni
che il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo
Interreligioso, ha pronunciato questa mattina nella città di Tarso, dove si è recato
come inviato del Papa per le celebrazioni conclusive dell'Anno Paolino in Turchia.
Per lo stesso motivo, ieri il porporato aveva presieduto una Messa ad Antiochia, durante
la quale aveva esortato i cristiani a promuovere il dialogo e la comunione. Il servizio
di padre Egidio Picucci:
Il Simposio
su Paolo che si tiene in questi giorni in Turchia ha interrotto per un giorno i lavori
per consentire ai professori di partecipare alla chiusura dell’Anno Paolino ad Antiochia
e a Tarso. Ad Antiochia, tutto si è svolto con estrema semplicità nei luoghi di culto
delle due confessioni religiose presenti in città, cioè il Cortile della Missione
cattolica e la Chiesa ortodossa. Ad Antiochia, ha preceduto la liturgia il cardinale
Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso,
affiancato da cinque vescovi, da pastori dei maroniti e dei filocattolici e da 28
sacerdoti. Il porporato si è detto felice della comunione che i cattolici ortodossi
trovano attorno alla Parola e al pane, invitando poi i cattolici che sono in Turchia
a testimoniare coraggiosamente la propria fede. Quindi, il cardinale Tauran si è poi
trasferito, con i vescovi ed i sacerdoti, nella Chiesa ortodossa, per partecipare
al canto dei Vespri, presieduto dal Patriarca ecumenico ortodosso, Bartolomeo I. Solenne
anche la cerimonia di Tarso, alla presenza di sette vescovi e 60 sacerdoti. Sulla
cerimonia ha pesato tuttavia l’interrogativo sul futuro della Chiesa costruita in
città in onore dell’Apostolo Paolo: sarà affidata al Vicariato apostolico di Anatolia,
com’è stato promesso più volte dalle autorità nazionali e locali, o tornerà ad essere
museo? “Lo chiediamo ancora una volta - ha detto mons. Luigi Padovese, vicario apostolico
di Anatolia - perché Tarso è diventata, dopo il Santuario mariano di Meryem
Ana di Efeso, il secondo luogo di pellegrinaggio in Turchia, ed un luogo di
culto per i cattolici”. Se tornasse ad essere un museo, i pellegrini cristiani non
avrebbero un loro luogo di culto e potrebbero cancellare da Tarso anche la loro presenza
durante i pellegrinaggi. La risposta definitiva sul destino della Chiesa sarà data
domani, ed i cattolici del mondo si augurano che essa sia positiva.