Bangladesh: le conclusioni a Dhaka dell'Anno Paolino
“Vi invito a meditare sul vostro rapporto con Cristo, che vi ha chiamato a partecipare
alla sua vita, e a riflettere su come e quanto condividiate questa vita con gli altri”.
Così mons. Joseph Marino, nunzio apostolico in Bangladesh, ha esortato un gruppo di
missionari nel Paese asiatico in occasione di un seminario di formazione sulla figura
di San Paolo. Al seminario hanno partecipato 75 religiosi, missionari del Pontificio
Istituto per le Missioni Estero e dei Saveriani, suore dell’ordine di Nostra Signora
delle missioni e di altre congregazioni. Al termine dell’Anno dedicato all’apostolo
delle genti e con l’inizio dell’Anno Sacerdotale, la Chiesa del Bangladesh è tornata
ancora una volta a riflettere sull’invito alla missione testimoniato da San Paolo.
Nel Paese in cui oltre l’85% degli oltre 140milioni di abitanti si professa musulmano,
i cristiani rappresentano una minoranza, circa il 3%. Per essi la missione non coincide
solo con specifiche attività pastorali, piuttosto con la semplice vita quotidiana
vissuta alla luce del Vangelo. Ai 75 religiosi che hanno partecipato al seminario,
mons. Marino ha ricordato che “nel contesto del Bangladesh la condivisione non può
sempre avvenire attraverso le parole, ma - cosa molto importante - attraverso la nostra
testimonianza di amore gratuito verso gli altri”. Benedetto XVI, in occasione della
visita ad limina dei vescovi del Paese, svoltasi a pochi giorni dall’inizio dell’Anno
paolino, aveva detto loro: “Come i primi cristiani siete una piccola comunità in una
grande popolazione non cristiana. La vostra presenza è un segno del fatto che la predicazione
del Vangelo, che è cominciata a Gerusalemme e in Giudea, continua a diffondersi fino
agli estremi confini della terra secondo la destinazione universale che il Signore
ha voluto per essa”. (R.P.)