Turchia: al via il Simposio su San Paolo dal titolo “Storia, Archeologia, Ricezione”
Il XIII Simposio su Paolo, iniziato questa mattina a Iskenderun, nel Sud Est della
Turchia, assume quest’anno un particolare significato perché include la chiusura dell’Anno
Paolino che avverrà il 29 giugno a Tarso, alla presenza del cardinale Jean-Louis Tauran,
Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Tarso è situata
nel vicariato apostolico dell’Anatolia, che ha sede proprio a Iskenderun. “Con Paolo
– ha detto padre Martinelli, preside dell’Istituto Francescano di Spiritualità che
ha iniziato e porta avanti i Simposi – non si rimane ancorati al passato perché, grazie
alla fusione degli orizzonti, la sua figura ha segnato profondamente anche la storia
che lo ha seguito, compresa la nostra, che legge ancora le sue lettere e ripete i
gesti da lui compiuti”. Tema del Simposio di quest’anno è "Storia, Archeologia, Ricezione".
Il primo tema affrontato è stato quello dei viaggi, limitati ai porti toccati dall’Apostolo
nei suoi 14 imbarchi che lo hanno portato in quasi tutte le principali città dell’Asia
minore, percorrendo circa 15 mila km e fondando comunità che, in alcune zone, vivono
ancora. Paolo è legato intimamente a Pietro, che egli incontrò la prima volta a Gerusalemme
e con il quale ebbe un forte contrasto ad Antiochia: per questo si è parlato dei suoi
rapporti con lui e con Giacomo, anche lui incontrato nella città santa dopo la straordinaria
conversione, che oggi si preferisce chiamare vocazione. Nel pomeriggio è in programma
l’intervento di un professore ortodosso, come segno di comunione tra le due Chiese
sorte nei luoghi della predicazione di Paolo. I lavori del Simposio proseguiranno
fino al 30 giugno e affronteranno temi di particolare rilievo, come l’esame dell’inno
cristologico nella Lettera ai Flippesi; la questione dei cibi nel commento di Origene
alla Lettera ai Romani; l’influsso di Paolo nella verità in Agostino. E altre tematiche
di particolare interesse. (Da Iskenderun in Turchia, padre Egidio Picucci)