2009-06-27 14:56:29

Triduo ecumenico e oratorio per la conclusione dell'Anno Paolino nella Basilica Ostiense


Una ricca celebrazione ecumenica dei Vespri ha segnato ieri pomeriggio nella Basilica papale di San Paolo fuori le Mura l’inizio delle celebrazioni liturgiche per la chiusura dell’Anno Paolino. Vi hanno partecipato fedeli cattolici, ortodossi, anglicani e protestanti e sono stati presieduti congiuntamente da padre Edmund Power, Abate dell’Abbazia benedettina di San Paolo, da padre Gheorghe Militaru, parroco della comunità romeno-ortodossa di Ostia, dal canonico David Richardson capo dell’Anglican Center e della Comunità anglicana di Roma (che ha tenuto l’omelia) e dal rev. Jens-Martin Kruse, pastore della comunità evangelica luterana di Roma che si sono alternati nella recita delle preghiere sui Salmi e sui Cantici. Questi venivano cantati dai Monaci di San Paolo fuori le Mura o dalla corale anglicana o da quella luterana o da un cantore ortodosso. Momenti di grande emozione ecumenica sono stati la recita comune del Padre Nostro, la Confessio Paolina dei quattro presidenti accanto al Sepolcro dell’Apostolo con la lettura del celebre “Inno alla Carità “ (racchiuso nella prima Lettera ai Corinzi) e la loro benedizione congiunta ai fedeli, impartita a braccia allargate. La seconda giornata del Triduo petro-paolino è stata segnata questa mattina dalla ordinazione presbiteriale di un missionario dell’Istituto del Verbo Incarnato, conferita da mons. Andrea Maria Erba, vescovo emerito della diocesi suburbicaria di Velletri-Segni, presenti numerosi sacerdoti e suore di varie Nazioni; e nel pomeriggio dai Vespri, dalla connotazione missionaria, presieduti dal Cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Domani la celebrazione dei primi Vespri della solennità dei Santi Pietro e Paolo sarà presieduta dal Papa. In serata nella Basilica è stato eseguito in prima assoluta, e con vivissimo successo, l’Oratorio “Cadens Revixit” di Sergio Rendine, su libretto del poeta Roberto Mussapi, opera che era stata commissionata per chiudere le manifestazioni culturali dell’Anno Paolino. (A cura di Graziano Motta)







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