2009-06-27 13:54:39

Mons. Migliore: solo la solidarietà ci farà superare la crisi economica


Abbiamo bisogno di uno spirito globale di solidarietà: è l’esortazione di mons. Celestino Migliore, ieri alla Conferenza mondiale sulla crisi economica e finanziaria a New York. L’osservatore permanente della Santa Sede al Palazzo di Vetro ha ribadito che l’economia e la politica devono avere un radicamento etico. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

E’ l’egoismo la causa ultima dell’attuale crisi economica e finanziaria: è quanto sottolineato da mons. Celestino Migliore che, richiamando Benedetto XVI, chiede alla comunità internazionale di stringere un patto di solidarietà per sconfiggere la povertà. Dietro all’attuale crisi, ha osservato, c’è un’ideologia che pone i desideri individuali al centro delle decisioni economiche. E ciò rimuovendo le considerazioni etiche dall’economia piuttosto che integrarle per creare un sistema finanziario più giusto ed efficace. Tale visione, è stata la sua denuncia, ha creato un’economia in cui il successo personale va a scapito degli altri. Al tempo stesso, ha come effetto di creare un individualismo che manca di quella responsabilità necessaria per creare una società rispettosa della dignità di ogni persona. Per questo, ha aggiunto, nei mercati internazionali e nella sfera politica è necessario seguire un approccio etico affinché tutti i membri della società civile siano coinvolti. Solo se viene adottato questo approccio si può raggiungere una vera solidarietà globale.
 
La Santa Sede, ha detto ancora, sente il dovere morale di affrontare le disparità economiche e sociali che minano la dignità di così tanti esseri umani. Dal canto loro, le istituzioni ecclesiali esortano una nuova direzione per i sistemi finanziari ed economici che risponda ai principi di giustizia, solidarietà e sussidiarietà. Mons. Migliore ha auspicato che si concludano presto positivamente i negoziati del “Doha Round”, affinché sia garantito uno sviluppo sostenibile dei Paesi poveri. In particolare, ha chiesto l’eliminazione dei sussidi agricoli nei Paesi industrializzati a beneficio delle economie dei Paesi in via di sviluppo. Siamo consapevoli, ha aggiunto, della dimensione umana e sociale della crisi. Per tale ragione, ha affermato, la Santa Sede sostiene misure mirate a rafforzare la sicurezza alimentare e le iniziative sociali.







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