Il vertice G8 di Trieste chiude con l'impegno per un'azione coordinata in Afghanistan
A Trieste si sono chiusi i lavori della terza ed ultima giornata del vertice dei ministri
degli Esteri del G8. Dopo il lungo confronto sulla crisi postelettorale iraniana,
concluso con la sottoscrizione di un documento che deplora le violenze ma apre al
dialogo con Teheran, gli incontri odierni sono stati completamenti dedicati alla stabilizzazione
dell’Afghanistan e al confronto con tutti soggetti della regione. Il servizio di Marco
Guerra: Sviluppo
economico e infrastrutture, rifugiati e migrazioni, agricoltura e sicurezza alimentare.
Sono queste le tematiche delle sessioni di lavoro odierne interamente dedicate alla
stabilizzazione dell'Afghanistan nella sua dimensione regionale. Per questo motivo,
il tavolo degli otto Grandi è stato aperto a tutti i soggetti coinvolti nelle dinamiche
del Paese asiatico, a partire dai ministri degli Esteri di Kabul e Islamabad, ma anche
ai rappresentati degli Stati confinati e quelli contributori, e alle organizzazioni
internazionali che operano sul terreno. In questo contesto, i circa 45 partecipanti
hanno discusso anche del destino dei 2 milioni e mezzo di profughi, fuggiti dall'offensiva
dall’esercito pakistano contro i talebani nella Valle dello Swat, del traffico di
droga e delle prossime elezioni presidenziali in Afghanistan. “Dal G8 di Trieste
parte una nuova azione coordinata verso l'Afghanistan” ha detto il ministro degli
Esteri italiano, Frattini, sintetizzando i risultati dei lavori. Secondo il titolare
della Farnesina, ora può esserci più ''coerenza'' negli sforzi verso l’Afghanistan,
che fino a oggi ''non sempre sono stati coordinati fra di loro''. Intanto, in vista
del G8 dell’Aquila dell’8-10 luglio, l’Italia ha deciso di sospendere il Trattato
di Schengen. Da domani a mezzanotte saranno ripristinati i controlli alle frontiere
italiane.
Vertice Nato-Russia Nel pomeriggio
molti ministri degli Esteri presenti al G8 si sposteranno nell’isola greca di Corfù
per il primo consiglio Nato–Russia dopo la guerra russo-georgiana, con l'obiettivo
di rilanciare il dialogo politico e aprire la porta alla collaborazione militare.
Il vertice sarà seguito domani da una riunione informale dei ministri degli Esteri
dei 56 Paesi membri dell'Osce, che discuterà il nuovo Trattato per la sicurezza paneuropea
e la missione degli osservatori Osce in Georgia. Su quest'ultimo punto, si cercherà
di superare le resistenze di Mosca, che invece chiede una missione analoga nella
Repubblica secessionista dell'Ossezia del sud.
Medio Oriente - quartetto
G8 E sempre nell’ambito del G8, ieri forte presa di posizione del quartetto
per il Medio Oriente, che ha definito "insostenibile" la situazione nella Striscia
di Gaza e ha chiesto al governo israeliano di congelare tutte le attività d'insediamento,
favorendo la soluzione di "Due Stati-Due Popoli". Russia, Stati uniti, Unione Europea
e Onu hanno riconosciuto "le legittime preoccupazioni di Israele sulla sicurezza",
ma hanno chiesto la riapertura dei valichi e la ripresa della distribuzione degli
aiuti nel territorio palestinese.
Libano Il presidente libanese,
Michel Suleiman, ha affidato al leader della maggioranza antisiriana, Saad Hariri,
l'incarico di formare un nuovo governo. Hariri, figlio dell'ex premier Rafiq ucciso
il 14 febbraio 2005, guida la coalizione filoccidentale uscita vincente dalle elezioni
del 7 giugno.
Pakistan Continuano in tutto il Pakistan le operazioni
dell’esercito di Islamabad contro la guerriglia talebana. Oggi nel distretto di Karachi,
città commerciale del sud, sono stati uccisi almeno 17 miliziani islamici. In questa
situazione, aumenta di giorno in giorno il numero dei profughi che cercano di mettersi
al sicuro dalle violenze. Un altro dei punti caldi del Paese è la città di Lahore,
più a nord, da dove ci riferisce Maria Grazia Coggiola:
A Charing
Cross, cuore istituzionale di Lahore, ci sono le foto dei poliziotti uccisi dall’autobomba
di un mese fa contro la sede dei servizi segreti. L’area è circondata dal filo spinato,
come l'hotel a cinque stelle. Lahore, capoluogo della provincia del Punjab e capitale
culturale del Pakistan, è sotto assedio. Come se non bastasse, la vita dei suoi cittadini
è resa ancora più difficile anche dalla calura e dalle continue interruzioni di elettricità.
Secondo il ministro degli Interni, Rehman Malik, i talebani in fuga dalla valle di
Swat, liberata dall’esercito, potrebbero essersi rifugiati nel sud del Punjab, qualche
giorno fa. In diversi raid della polizia sono stati arrestati decine di integralisti
in possesso di armi ed esplosivi. A Karachi, la polizia ha ucciso ieri cinque presunti
militanti di Baitul Masood, il capo talebano super ricercato del sud del Waziristan,
dove si stanno concentrando ora gli attacchi dei droni statunitensi. I talebani di
Masood hanno anche rivendicato ieri un attacco contro un posto di polizia a Muzaffarabad,
in Kashmir. Il Paese è in guerra e non ci sono altre opzioni, secondo Ushain Naki,
della Commissione per i diritti umani del Pakistan, che accusa il governo e le potenze
straniere di aver permesso, negli anni, il fiorire di migliaia di matrasse e di aver
marginalizzato economicamente le aree tribali del nord ovest.
Elezion
in Albania Elezioni politiche domani in Albania. Circa tre milioni di elettori
sono chiamati alle urne per eleggere i 140 deputati del parlamento di Tirana. Due
le principali coalizioni in corsa: i democratici guidati dall’attuale premier Berisha
e l’opposizione socialista di Rama, attuale sindaco di Tirana. Per Bruxelles, il voto
sarà un banco di prova della maturità democratica del Paese e delle sue aspirazioni
ad entrare nell’UE.
Vertice economico Onu Grande delusione è stata
espressa a New York dalle organizzazioni non governative, impegnate contro la povertà
nei Paesi in via di sviluppo e che hanno partecipato al vertice economico internazionale
promosso dall’Onu. Disattese le speranze di una riforma del sistema finanziario mondiale
per favorire un maggiore aiuto alle economie più svantaggiate. Da New York, Elena
Molinari:
Le organizzazioni
antipovertà e molti Paesi in via di sviluppo sono usciti delusi, ieri, dal Palazzo
di vetro dell'Onu, dove per tre giorni si è discusso di riforme del sistema finanziario
mondiale che aiutino le economie più svantaggiate. Ma dopo una settimana di negoziati,
l’assemblea generale dell’Onu ha adottato una dichiarazione poco specifica e non vincolante;
soprattutto gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno già annunciato che prepareranno
delle dichiarazioni di dissenso nei confronti dei capitoli più forti del documento
finale. Secondo le ong presenti, il risultato migliore della tre giorni è stata l’idea
di coinvolgere maggiormente l’Onu nel monitoraggio dell’economia internazionale. Ma
resta appunto da vedere se i Paesi ricchi prenderanno le distanze anche da questo
punto. La dichiarazione finale raccomanda inoltre l’alleggerimento dei debiti dei
Paesi poveri ed il mantenimento degli impegni bilaterali e multilaterali già firmati
dai donatori internazionali. Quello che però manca, a detta delle ong, è l’impegno
concreto delle economie ricche a rivedere il funzionamento e la composizione del Fondo
monetario internazionale (Fmi) e della Banca mondiale.
Disastro
Airbus: Brasile conclude ricerca corpi Le Forze armate del Brasile hanno reso
noto la fine delle ricerche dei corpi delle 228 passeggeri dell’ dell'Airbus dell'Air
France precipitato nell'Oceano Atlantico lo scorso 31 maggio. La decisione è stata
presa dopo 26 giorni di ricerche. Dalle acque tra le coste brasiliane e dell'Africa
sono stati trovati 51 corpi, di cui 14 sono stati identificati. Oltre 600 tra oggetti
e parti dell’aereo recuperati.
Honduras In Honduras, è crisi politica
e istituzionale dopo la decisione del presidente di far votare domani un referendum
per la modifica della Costituzione ritenuto illegale. Ferma l’opposizione del parlamento,
della Corte suprema di giustizia, della Corte dei conti, e di una parte importante
dell'opinione pubblica, che sino a ieri ha continuato a marciare contro in segno di
protesta. Il servizio di Luis Badilla:
Manuel Zelaya, presidente
dell'Honduras, è intenzionato a far votare domani la popolazione con l'intenzione
di strappare un "sì" alla sua proposta per indire un'Assemblea costituente che rediga
una nuova Carta costituzionale. La stessa Chiesa cattolica al riguardo ha espresso
nelle ultime settimane le sue perplessità su quest'iniziativa che appare del tutto
unilaterale e forzata. Il presidente, che ha destituito alcuni alti ufficiali delle
Forze armate, ieri, in persona, ha preso parte ad una sorta di blitz per strappare
da una caserma le urne e il materiale per la votazione di domenica. D'altra parte,
ha denunciato un tentativo di golpe ringraziando l'Organizzazione degli Stati america
(Osa) che lo avrebbe sostenuto in questo momento così difficile nel quale, ha precisato,
"sono in pericolo le istituzione democratiche". Le Forze armate sono in stato di allerta
e controllano gli ingressi e uscite della capitale, Tegucigalpa, ove ieri almeno 10
mila persone hanno nuovamente marciato contro l'iniziativa che temono possa essere
un colpo di mano per redigere una Costituzione a "misura personale". Il generale,
Romeo Vásquez, capo dello Stato maggiore, destituito mercoledì dal presidente, ha
ribadito che le Forze armate ritengono che si tratta di "una proposta illegale". Intanto,
i partiti politici continuano ad accusare il governante di voler una nuova Costituzione
per farsi rileggere, cosa che per lui sarebbe impossibile seguendo i meccanismi attualmente
vigente. Intanto, l'Assemblea nazionale ha ribadito di voler sottoporre ad indagine
lo "stato di salute mentale del presidente". Mentre il segretario generale dell'Onu,
Ban Ki-moon, dichiara che non saranno inviati osservatori dell'organismo, invitando
il governante a "rispettare la legge", le nazioni membri dell'Alba - l'Alleanza bolivariana
del popoli della nostra America fondata dal presidente Hugo Chàvez - hanno dato il
loro appoggio al Presidente Zelaya. (Panoramica internazionale a cura di Marco
Guerra) Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LIII no. 178 E' possibile
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