Il mondo della musica in lutto per la morte di Michael Jackson. Intervista con Franz
Coriasco
“Un’icona della musica”: così, il presidente americano Barack Obama ha definito ieri
Michael Jackson, re incontrastato della musica pop, spentosi tragicamente giovedì
notte all’età di 50 anni. Fonti mediche di Los Angeles hanno reso noto che ci vorranno
tra le 4 e le 6 settimane per stabilire le cause della morte del cantante, che nel
corso della sua carriera ha venduto 750 milioni di dischi. Nonostante una vita di
eccessi e sregolatezze, Jackson non è stato mai abbandonato dai suoi fan che in queste
ore in tutto il mondo, piangono la scomparsa del loro idolo. Sulle ragioni del successo
di Michael Jackson, Gabriella Ceraso ha intervistato Franz Coriasco
critico musicale di “Famiglia Cristiana”:
R. – Ha saputo
sintetizzare, con il proprio modo di essere, di esprimersi, di cantare ed anche di
ballare l’età dell’edonismo reaganiano, degli “anni di panna”. Anni, insomma, in cui
la forma, lo splendore della forma era più importante della profondità dei contenuti.
D.
– Una figura che ha influenzato generazioni…
R. –
La mia impressione è che più che un fenomeno generazionale, Michael Jackson è stato
un fenomeno inter-razziale. La sua musica aveva questa capacità, cioè di sintetizzare
la ritmicità intrinseca della cultura musicale nera con il gusto per la melodia, per
l’armonia se vogliamo, che è invece tipico della cultura musicale bianca.
D.
– Un personaggio, però, che ha moltissimi lati oscuri…
R.
– Un personaggio, probabilmente, innanzitutto incapace di accettarsi, ma più ancora
impossibilitato a dare alla propria vita un’esistenza autonoma rispetto al suo stesso
mito. Questo è il peccato originale di una favola che si è poi trasformata in una
tragedia, perché Michael Jackson era davvero troppo di tutto.
D.
– Che succederà al suo modo di fare musica?
R. –
Resterà un caposcuola ed il polo di un’età; non dimentichiamo che dopo il successo
devastante di “Thriller” è proprio cambiato anche il modo di costruire le canzoni
pop, è diventato molto importante il peso, ad esempio, dell’arrangiamento. Oltre è
difficile fare previsioni, se non che Michael Jackson sarà sempre e comunque una voce
enciclopedica di primissimo piano.