La Chiesa universale accanto ai cristiani di Terra Santa: la riflessione di mons.
Franco
La Chiesa di tutto il mondo resta accanto ai cristiani di Terra Santa. E’ stato uno
dei concetti ripetuti ieri da Benedetto XVI, nella sua udienza alla Roaco. Una solidarietà
che in tutta l’area è molto sentita, considerate le difficoltà che continuano a ostacolare
la vita delle comunità cattoliche locali, come racconta il nunzio in Israele e delegato
apostolico per Gerusalemme e Palestina, l’arcivescovo Antonio Franco, avvicinato
da Amedeo Lomonaco durante i lavori della Roaco:
R. – In Israele
la situazione, sia pure con le difficoltà, è migliore. In Israele si trova il lavoro,
i cristiani possono lavorare; potendo lavorare, possono avere una vita decorosa nonostante
tutti i limiti e le restrizioni, e si comincia a porre il problema di come loro affermano
la loro identità. A mio avviso, per quanto riguarda Israele, si dovrebbe porre maggiormente
l’accento sulla formazione, perché devono prendere una coscienza profonda della loro
identità. La loro identità non deve essere soltanto una componente sociale, ma dev’essere
anche una convinzione personale profonda, che porta ad agire in conformità con la
propria fede e testimoniare la propria fede. Per quanto riguarda i cristiani nei Territori
palestinesi ci sono anche quelle che sono le componenti di natura più umana, più pratica.
La cosa più importante è il lavoro, e quindi come guadagnare il pane, guadagnare la
propria vita?
D. – E’ un lavoro, poi, che si trova
spesso oltre il muro ed è anche difficile raggiungerlo il luogo di lavoro…
R.
– Molti vanno a lavorare in Israele, dove c’è tanta immigrazione - anche illegale
-, e quindi anche sfruttamento del lavoro, ed i palestinesi fanno parte di quella
categoria di sfruttati del lavoro.
D. – Cosa può
fare concretamente, a livello di progetti, la Roaco?
R.
– La Roaco fa già molto. Queste varie associazioni, queste varie organizzazioni aiutano
i progetti per la Terra Santa e credo che quello che si dovrebbe avere il coraggio
di fare è vedere quali progetti potrebbero aiutare di più la Chiesa nel suo insieme
e le iniziative a favore di quelle popolazioni.