Conferenza Onu su crisi economica: i Paesi ricchi disertano
Quasi tutti i 30 capi di Stato e di governo che partecipano alla Conferenza internazionale
sulla crisi economica mondiale, organizzata dall’Onu a New York e in corso da mercoledì,
provengono da Paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia. La presenza invece
degli Stati più ricchi è minima. La denuncia arriva all’agenzia Misna da diverse Organizzazioni
non governative e dalla Campagna per la riforma della Banca Mondiale. Il rischio,
secondo gli organizzatori, è che l'evento di New York rappresenti un’occasione persa
per aiutare i Paesi più deboli che non hanno responsabilità nella crisi ma che ne
pagano le conseguenze più pesanti. In apertura dei lavori, Miguel D’Escoto Brockmann,
presidente dell’Assemblea Generale dell’Onu, ha sottolineato che “la crisi economica
globale e le sue conseguenze devono essere affrontate in un contesto come le Nazioni
Unite e non nei vertici ristretti ai Paesi più industrializzati”. Brockmann ha aggiunto
che le Nazioni più industrializzate hanno scelto coscientemente di boicottare la Conferenza
organizzata dall’Onu, inviando a New York soltanto funzionari di secondo livello.
“Preferiscono elaborare le loro soluzioni in riunioni come il G8 o il G20”, ha aggiunto
Brockmann. La Conferenza si prefigge di identificare le attuali emergenze determinate
dalla crisi economica e le possibili risposte che possano limitarne l’impatto sulle
popolazioni più vulnerabili. (M.P.)