Camerun: la pace al centro dei lavori della plenaria dei vescovi
La pace cui fa riferimento il secondo Sinodo sull’Africa che si svolgerà dal 4 al
25 ottobre a Roma, è un dono di Dio che il Cristo apporta al mondo: lo ha detto in
apertura della 34.ma assemblea plenaria della Conferenza episcopale camerunense, il
presidente mons. Victor Tonyé Bakot. Tra i temi che i presuli affronteranno il sacerdozio
e la preparazione dei vescovi che si recheranno a Roma per il Sinodo dedicato alla
Chiesa “al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace”. “Una pace
grazie alla quale il mondo vivrà una vera solidarietà, una vera condivisione, il vero
amore – ha affermato mons. Bakot – Quanto alla giustizia, essa promuove una vera carità
e permette a ciascuno di vivere in armonia con il proprio fratello”. All’apertura
dei lavori, il nunzio apostolico in Camerun, mons. Antonio Eliseo Ariotti, si è felicitato
e ha ringraziato i camerunensi per l’accoglienza riservata a Benedetto XVI durante
la sua recente visita nel Paese. Mons. Ariotti ha invitato inoltre i vescovi a mettere
in pratica il messaggio che il Papa ha inviato ai sacerdoti nella lettera pubblicata
in occasione del 150.mo anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, esortandoli
ad essere fedeli nella loro condotta morale, nella gestione dei beni ecclesiastici
e nel rispetto dell’autorità”. I lavori di questa 34.ma plenaria saranno anche un’occasione
per discutere del protocollo di Maputo, perché la Chiesa cattolica camerunense possa
esplicitare la propria posizione su questo testo relativo ai diritti della donna africana.
(T.C.)