2009-06-25 14:47:02

Mons. Marchetto: gli studenti stranieri un’opportunità per la Chiesa e per gli Stati


Gli studenti esteri sono un’opportunità per la Chiesa di realizzare la propria identità di comunione e la propria vocazione missionaria e un’occasione per gli Stati di veicolare valori culturali ed interessi economici. Lo ha sottolineato stamane mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, intervenuto al Seminario organizzato a Roma dall’Associazione dei College e delle Università cattoliche statunitensi (ACCU). Il servizio di Roberta Gisotti. RealAudioMP3

In un mondo dove attraversare le frontiere nazionali sta divenendo sempre più ricorrente e tanti più studenti sono in grado di viaggiare per seguire corsi in altri Paesi tutto il settore dell’educazione secondaria – ha osservato l’arcivescovo Marchetto - si trova di fronte a nuove sfide in evoluzione. Oltre a ciò le innovazioni tecnologiche stanno mutando la natura dell’apprendimento, in società sempre più velocizzate, dove gli studenti internazionali sono maggiormente alfabetizzati tecnologicamente, hanno più grandi aspettative e sono più fortemente pressati rispetto alle generazioni precedenti. Studi recenti – ha riportato il presule – mostrano che la domanda degli studenti internazionali arriverà dai 2 milioni e 100 mila del 2003 a 5 milioni e 800 mila del 2020, con una larga percentuale di iscrizioni dalla Cina e dall’India nei Paesi anglofoni.
 
Del resto le opportunità globali stanno attraendo molti nuovi ‘agenti’ pubblici e privati, internazionali e nazionali, con alleanze diverse e nuovi approcci di cooperazione. E gli studenti esteri – ha proseguito il responsabile del Dicastero vaticano - “sono potenzialmente tra i più autorevoli ambasciatori e persuasivi operatori”. La loro esperienza – e questa include non solo gli studi accademici ma anche la loro vita quotidiana – è fondamentale nel formare e influenzare le loro opinioni. Se i benefici economici del reclutamento di studenti stranieri sono innegabili, ora anche molti Governi riconoscono l’importanza degli studenti esteri per motivi economici, culturali, commerciali e politici.
 
Allo stesso modo la Chiesa – ha sottolineato mons. Marchetto - riconosce che le positive esperienze maturate dagli studenti lontani da casa che interagiscono con i Paesi ospiti, “produce frutti sia spirituali che umani”. In questa parte formativa della loro vita quindi – ha concluso il presule - “è vitale che la Chiesa li accompagni con amore e sollecitudine, supportandoli e incoraggiandoli ogniqualvolta possibile”, realizzando l’invito di Gesù ad accoglierlo nello straniero.







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