Campagna di Aiuto alla Chiesa che Soffre a sostegno di Haiti
L’Opera di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ha lanciato una campagna
a sostegno della popolazione di Haiti, che soffre il dramma della denutrizione infantile
ed una povertà estrema che colpisce il 55 per cento della popolazione. Secondo i dati
della Banca Mondiale e dell’Unicef, l’aspettativa di vita ad Haiti è di 59 anni. Il
tasso di mortalità prima dei 5 anni è del 7,6 per cento, cioè 21.000 bambini all’anno.
Il 47 per cento della popolazione è analfabeta. Come ha spiegato la dottoressa Carmen
Lagos, operatrice volontaria in un ambulatorio alla periferia di Port-au-Prince, ad
Haiti, “pur riconoscendo che Haiti è il Paese più povero dell’America latina, ci sono
realtà così diverse dalle nostre che se uno non le vede, risultano difficili da immaginare”.
Ad esempio ad Haiti non “è ovvio avere l’acqua, non è ovvio che la gente sappia leggere
e scrivere, poiché soltanto la metà dei bambini frequenta la scuola”. Anche Claudio
Ramírez, membro delle forze di pace del Cile ad Haiti, spiega come “il lavoro delle
forze di pace dell’Onu sia fondamentale per sostenere un minimo di ordine e rifondare
la polizia e l’esercito del Paese”. Ma questo non basta, perché “l’educazione e la
dignità degli haitiani non si ottiene solo con l’impegno di forze di pace straniere
che garantiscano una minima stabilità”. In tal senso, la Chiesa cattolica svolge un
ruolo fondamentale predicando la pace, favorendo l’educazione e con il lavoro sociale.
La campagna di “Aiuto alla Chiesa che Soffre” è incentrata fondamentalmente su tre
progetti: programmi di alfabetizzazione radiofonica; ricostruzione di una parrocchia;
ristrutturazione di un centro di promozione e sviluppo per bambini, giovani ed adulti.
(A.L.)