2009-06-24 14:47:16

Regno Unito: no dei vescovi agli spot pro-aborto e sui contraccettivi


I vescovi dell’Inghilterra e del Galles sono contrari all’introduzione agli spot pro-aborto per i contraccettivi in televisione. Un progetto in tal senso è stato presentato dal “British Code of Advertising Practice”, l’autorità britannica che regola la pubblicità radio-televisiva, in vista della nuova regolamentazione del settore prevista per il prossimo anno. In sostanza, l’organismo governativo vuole autorizzare spot televisivi sulle attività delle cliniche e dei consultori privati specializzati in aborti e rendere meno restrittive le norme sulla pubblicità ai preservativi (attualmente permessa solo a una tv commerciale). Nelle intenzioni del governo l’obiettivo è di arginare le sempre più frequenti gravidanze indesiderate e le malattie veneree tra gli adolescenti nel Regno Unito. Chiamati ad esprimere un parere nell’ambito di una vasta consultazione nazionale sulla questione, i vescovi inglesi e gallesi hanno manifestato la loro totale contrarietà. “L’aborto – rileva la loro relazione presentata ieri - non è né una cura né una merce”. Una simile concezione “mina il rispetto per la vita, è ingannevole e danneggia le donne che potrebbero essere indotte a decisioni affrettate e irrevocabili”. Inoltre – ricordano i presuli - l’aborto nel Regno Unito non è permesso senza il consenso di almeno due medici. A preoccupare l’episcopato è anche l’ipotesi di autorizzare la pubblicità dei contraccettivi tra i minori di 16 anni (l’età del consenso sessuale secondo la legge inglese). Promuovere l’uso dei preservativi tra i bambini e gli adolescenti – argomentano i vescovi - equivale a incoraggiarli ad un’attività sessuale precoce, diffondendo la falsa idea del sesso sicuro contro le gravidanze non desiderate e le malattie sessualmente trasmissibili. Di qui, in conclusione, l’invito a non incoraggiare la diffusione di una percezione riduttiva della sessualità pubblicizzando servizi che hanno già fatto danni enormi: “Il rispetto per la vita, il sesso e la genitorialità – affermano i vescovi - sono fondamentali per una società sana e di questo occorre tenere conto quando si regolano i limiti della pubblicità”. (L.Z.)







All the contents on this site are copyrighted ©.