Ancora tensioni in Iran. Crisi diplomatica con Londra. Obama critica le violenze
È ancora braccio di ferro in Iran sui risultati delle presidenziali del 12 giugno.
Il principale candidato sconfitto, Mussavì, ha pubblicato nel dettaglio i presunti
brogli del voto di cui l’opposizione accusa il regime, mentre la Guida suprema, ayatollah
Khamenei, ha accordato al Consiglio dei Guardiani altri cinque giorni per esaminare
i ricorsi. Dura la repressione nei confronti dei dissidenti e dei giornalisti dell’opposizione,
25 quelli già arrestati. Il servizio di Linda Giannattasio:
E intanto
è crisi diplomatica tra Iran e Gran Bretagna, accusata da Teheran di avere ordito
un complotto contro le elezioni presidenziali. Il premier britannico Gordon Brown
ha espulso due diplomatici iraniani, in risposta all’allontanamento da Teheran di
due ambasciatori britannici. E intanto ieri è giunta la condanna ufficiale delle violenze
anche da parte del presidente statunitense, Barack Obama. Elena Molinari:
Per un’analisi
su quanto sta avvenendo in Iran, Giancarlo La Vella ha raccolto l’analisi di Alberto
Negri, inviato speciale del Sole 24 Ore: