Restituire il dono del Vangelo al mondo di oggi: così, il ministro generale dei Frati
Minori, padre Carballo
Una duplice missione per i frati minori: inter gentes e ad gentes. A parlarne
è stato questa mattina in conferenza stampa a Roma il ministro rieletto dell’Ordine
padre Josè Rodriguez Carballo che ha presentato i lavori del 187.mo Capitolo
Generale appena concluso. Rinnovato l’impegno prioritario di presenza francescana
accanto ai poveri nei luoghi di conflitto e tensione, definiti da padre Carballo “chiostri
inumani”. Ascoltiamolo in questa intervista di Paolo Ondarza:
R. – Per
noi essere missionari vuol dire essere "inter gentes", cioè essere con il popolo,
essere in mezzo alla gente, a chi gode e a chi soffre, soprattutto accanto agli ultimi.
Il Capitolo ci ha dato questa definizione: noi frati minori siamo missionari nel mondo
come fratelli e minori, sempre con il cuore rivolto al Signore. Ecco le dimensioni
fondamentali della nostra missionarietà: la fraternità, la minorità, la dimensione
contemplativa, perché l’evangelizzazione è possibile soltanto con la forza che ci
viene dall’alto e sempre in contatto con la gente nel mondo.
D.
– L’evangelizzazione non è un’opzione, lei ha detto, ma il Vangelo va restituito:
un concetto che è tipicamente francescano...
R. –
Francesco vede tutto come dono di Dio e lui parla anche del dono del Vangelo. Ma per
Francesco tutto quello che viene ricevuto deve essere restituito, perchè all’uomo
non appartiene nulla, gli appartiene solo il suo peccato. E allora il Vangelo è un
dono che deve essere restituito. Come? Donandolo agli altri. Allo stesso tempo, restituire
vuol dire viverlo. Per noi non è un’opzione, per noi è un obbligo.
D.
– Il vostro è un atteggiamento di simpatia verso il mondo, con un approccio critico
al mondo...
R. – Certamente, noi siamo nel mondo
e allora non possiamo non amare questo mondo. Dio stesso lo ha amato, donandoci suo
Figlio, ma questo non può essere visto come un accomodarsi al mondo: ci sono tanti
valori, e questi vengono accettati, ma ci sono anche tanti anti-valori, e questi devono
essere evangelizzati.
D. – Padre Carballo, il capitolo
lo ha riconfermato ministro generale dell’Ordine...
R.
– I confratelli mi hanno ridato la fiducia e questo produce in me una grande gioia.
Non sono da solo, ma accanto a me ci sono 15 mila fratelli, che vogliono camminare
con me, che vogliono darmi la mano, quando ne avrò bisogno, e certamente ne avrò bisogno.
Poi devo dire che accetto questo con una grande serenità, perché San Francesco era
convinto che il vero ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori è lo Spirito Santo.
Ecco, allora io farò tutto come se tutto dipendesse da me, ma sapendo che tutto dipende
da Lui. Questo però non impedisce che abbia anche una certa paura. Quando mi ricordano
che sono il 119.mo successore di San Francesco, questo mi fa tremare. Sono cosciente
della enorme distanza che c’è tra San Francesco e la mia persona, ma se è vero che
Dio sceglie la debolezza per confondere chi si crede forte, posso dire che mi trovo
molto a mio agio, perché mi considero tra i membri deboli della Chiesa. Poi so che
ci sono tanti fratelli e sorelle che pregano per me e a chi mi ascolta chiedo di pregare
per me e soprattutto ai fratelli malati e alle sorelle clarisse. So che questa sarà
la mia forza.