Sri Lanka, aiuti dei Salesiani ai profughi della guerra civile
I Salesiani dello Sri Lanka hanno donato e distribuito ai rifugiati del campo “Zona
4” di Chettikulah, nel nord del Paese, a 20 chilometri da Vanni, i primi aiuti per
un valore di 31 mila euro. La zona, conosciuta come “Manik Farm”, ospita cinque campi
di rifugiati nei quali sono costretti a vivere i sopravvissuti al recente conflitto
tra l'esercito e le Tigri tamil ed è considerata dall'Onu la più grande area profughi
del mondo, secondo quanto riferito dall'agenzia salesiana di notizie Ans. Nell'intervento
dei religiosi Salesiani ha agito da intermediario il viceministro dell'Aviazione,
Sarath Gunarathna, che il 29 maggio scorso ha visitato i campi che ospitano circa
250 mila rifugiati. Padre Anthony Pinto Humer, superiore della Visitatoria salesiana
dello Sri Lanka, è stato tra i membri della spedizione. “I Salesiani possono aiutare
l’esercito e il governo a migliorare la vita dei profughi, attraverso il soccorso
immediato, l’aiuto sanitario, il cibo, il sostegno psicologico dei bambini dell’orfanotrofio
che è in costruzione nella zona 4”, ha affermato il generale di brigata, Lakshman
Perera, che gestisce i campi dei rifugiati. I Salesiani dello Sri Lanka si sono impegnati
ad allestire un ambulatorio mobile con due pediatri, tre medici e cinque infermieri.
“Cercheremo anche di aiutare i giovani presenti nei campi dando loro le basi di una
educazione professionale aiutandoli a diventare cittadini attivi, responsabili del
futuro e rispettosi della legge, così che possano contribuire alla costruzione della
nazione”, ha affermato George Panicker, responsabile del progetto salesiano Centro
educativo occupazionale. (V.V.)