2009-06-21 14:43:29

La Giornata italiana contro le leucemie. Il prof. Franco Mandelli: le nuove cure hanno ampliato le speranze di guarigione


Si celebra oggi in Italia la Giornata nazionale per la lotta contro le leucemie linfomi e mieloma. L'obiettivo è di dare voce al paziente ematologico, capirne le difficoltà e fornire risposte concrete ai suoi bisogni, per garantirgli le migliori condizioni di vita possibili. Molte le iniziative in tutto il territorio italiano promosse dall'AIL, l'Associazione italiana contro le leucemie. Il prof. Franco Mandelli, ematologo e presidente dell'Ail, spiega al microfono di Amedeo Ajello quali siano i passi da compiere quando insorga il sospetto della malattia: RealAudioMP3
 
R. - Controllo e diagnosi precoce. Quando una persona ha dei dubbi, deve andare in un Centro nel quale di sicuro sanno fare la diagnosi e farla in modo valido.

 
D. - A che punto è la ricerca, in Italia e nel mondo?

 
R. - Oggi parleremmo di una ricerca tutta italiana, che ha cambiato la prognosi per una particolare varietà di leucemia acuta. Una volta avevamo paura di quella forma, oggi speriamo che i nostri malati abbiano quella varietà di leucemia acuta linfatica, perché le nuove cure e hanno cambiato radicalmente la prognosi.

 D. - Ma si ha paura come prima di una diagnosi per leucemia?

 R. - Paura ce n’è tanta. Il medico ha il compito di dare le informazioni giuste, senza terrorizzare il malato, parlando chiaramente - magari con il parente più stretto - ma al malato dire la verità che lui vuole sapere. Non è necessario entrare nei dettagli, perché per avere la speranza, il malato deve avere fiducia nelle cure a cui sarà sottoposto.

 
D. - In questa malattia penso sia fondamentale la famiglia. Che contributo può dare al malato?
 R. - Basti pensare che noi cerchiamo con l’Ail di curare a casa questi malati, quindi nella cura domiciliare il familiare ha un ruolo fondamentale. La famiglia, gli amici intimi hanno sempre un ruolo fondamentale.
 
D. - Quali sono gli eventi che propone l’Ail per questa Giornata nazionale?

 R. - Avremo eventi in tantissime delle 79 sezioni italiane. Ma soprattutto puntiamo a valorizzare, accanto alle cure, la qualità della vita che il malato avrà. Un malato ti chiede: ma come vivrò con queste cure? Perché qualcuno potrebbe anche dire: se dovessi sapere di vivere in un letto, di stare sempre male, non voglio essere curato.







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