Il Sudan affronta un’emergenza umanitaria permanente
La povertà e le sofferenze della popolazione sono tali che la crisi umanitaria nella
regione sudanese del Darfur è permanente: è quanto afferma la Caritas. I vertici della
Chiesa cattolica del Sudan e alcuni membri dell'organismo pastorale si incontreranno
presso la sede di Caritas Internationalis in Vaticano per discutere una risposta umanitaria
coordinata. L'insicurezza sia in Darfur sia nel Sudan del sud può destabilizzare ulteriormente
la regione e generare i maggiori livelli di sofferenza, si legge in un comunicato
diffuso dall'organismo. Saranno presenti alla riunione della Caritas il vescovo di
Malakal, Vincent Mojwok, presidente di Sudanaid (Caritas Sudan), l'arcivescovo di
Juba, Paolino Lukudu Loro, il vescovo di Tombura Yambio, Edward Kussala, l’amministratore
apostolico di El Obeid, mons. Antonio Menegazzo, e il vescovo ausiliare di Khartoum,
Daniel Marco Kur Adwok. “Il Sudan sta affrontando molte sfide - ha dichiarato mons.
Kussala - la gente manca di aiuti sanitari, non ha acqua né protezione dalla violenza”.
La malnutrizione è al 16% nel Sudan meridionale. Nove persone su dieci vivono con
meno di un dollaro al giorno. Nel 2007, il sud Sudan ha avuto il più alto tasso di
mortalità materna nel mondo - con 2.030 donne che muoiono per 100 mila nascite. La
pace è ancora vacillante nel sud e la metà dei 4 milioni di rifugiati fuggiti durante
gli anni dei combattimenti è ritornata alle loro case. (V.V.)