I profilattici nelle scuole, incentivo al "consumo" di una sessualità senza valore.
L'opinione di Luciano Corradini
Ha suscitato polemiche la decisione del Consiglio provinciale di Roma di autorizzare
distributori di profilattici nelle scuole. Il cardinale vicario, Agostino Vallini,
ha espresso preoccupazione per l’iniziativa che rischia di banalizzare la sessualità.
Per il capogruppo del Pd alla provincia Daniele Leodori, la mozione ha l’obiettivo
di “affermare il valore della vita e di una sessualità responsabile”. Alessandro
Guarasci ha intervistato il pedagogista Luciano Corradini:
R. - Mi scandalizza
che sia la scuola, una istituzione educativa, a concepire proprio nei suoi locali
la distribuzione di questi oggetti, dato che la scuola serve per altro. Ricordo l’operazione
“Lupo Alberto”, quel volumetto scritto per invitare i ragazzi ad essere più attenti
durante i rapporti sessuali, e quindi in pratica un inno al preservativo. Ma in realtà
era stato concepito per gli stadi e per le discoteche, non per la scuola. Nella scuola,
il discorso va fatto sicuramente, ma in altri termini: va fatto in modo che sia umanamente,
educativamente aperto a tutte le ipotesi, ma non un incentivo ad avere rapporti sessuali…
Certe scuole non riescono ad avere neppure la carta per far le fotocopie! Mi pare
che sia un cedimento ad una logica consumistica, assolutamente inadeguata.
D.
- Vi è il rischio di una banalizzazione della sessualità, secondo lei?
R.
- Assolutamente. La banalizzazione nel senso di presentare la relazione genitale come
l’unica significativa sul piano sessuale, mentre nel mondo giovanile la ricchezza
delle relazioni reciproche tra i sessi si vive in ben altro modo, insomma!
D.
- Serve, sotto questo punto di vista, un maggior dialogo tra docenti e famiglie?
R.
- Senza alcun dubbio. Non è una problematica che si affronta solo in una disciplina:
bisogna che ci sia un riferimento comune di tutti i docenti ai valori costituzionali,
rispetto della libertà degli alunni, della loro concezione di vita, e insieme promozione.
E la promozione non credo sia la promozione del preservativo: dev’essere promozione
della vita sessualmente matura che è la vita di coppia, la relazione affettiva, che
è la famiglia. Mi sembra sia veramente incredibile, soprattutto per i più piccoli,
poi!