Manifestazioni di solidarietà per padre Renato Kizito Sesana
Si moltiplicano le attestazioni di stima e le iniziative di solidarietà nei confronti
di padre Renato Sesana detto “Kizito”, missionario comboniano indagato in Kenya per
presunti abusi sessuali su minori. A muoversi in Italia è stata l’associazione Tavola
per la pace, che a sostegno di padre Sesana ha avviato una raccolta firme. “La campagna
di stampa scatenata in Kenya contro ‘Kizito’ – si afferma in una nota dell’associazione
- ci colpisce e ferisce personalmente. ‘Kizito’ è un uomo buono che ha dedicato, come
tanti altri missionari e laici, la propria vita agli altri. I suoi trent’anni di intenso
lavoro in Africa sono uno specchio della fede e dell’umanità operosa che vorremmo
ritrovare in ogni uomo”. Posizioni simili – ricorda l’agenzia Misna - sono state espresse
da molte persone che hanno avuto modo di conoscere il missionario, in Kenya, in Tanzania
o nel Sudan meridionale. Molte le e-mail di protesta inviate alla redazione dell’emittente
televisiva di Nairobi 'Ktn', la prima a trasmettere un servizio sulla vicenda. Ai
giornalisti della televisione si contesta di aver dato spazio ad accuse strumentali,
senza aver accertato la fondatezza delle accuse. In un comunicato, padre Kizito ha
sottolineato di non voler “alcun trattamento privilegiato” e di aver fiducia nei “normali
canali” della giustizia, esprimendo soltanto il timore che le accuse possano condizionare
l’attività di "Koinonia", l’associazione da lui fondata che aiuta i ‘ragazzi di strada’
di Nairobi. “Temo – ha scritto padre Sesana – che questa trama sinistra per acquisire
il controllo delle proprietà di Koinonia possa danneggiare i bambini; chiedo alle
autorità e ai cittadini del Kenya di continuare a sostenere il buon lavoro fatto dai
nostri operatori sociali nelle case di tutti i bambini”. (A.L.)