Fame record nel mondo. L'Ifad: nessuna scusa per non agire
E’ una notizia che ha scioccato il mondo, il record storico per la fame sul pianeta:
secondo la Fao sono oltre un miliardo le persone in stato di sotto-nutrizione a causa
della crisi economica globale. Particolarmente colpiti i piccoli contadini delle aree
in via di sviluppo, ma si contano 15 milioni di affamati anche nei Paesi più ricchi.
Il direttore generale della Fao Jaques Diouf parla di una “crisi silenziosa che costituisce
un serio rischio per la pace e la sicurezza nel mondo”. In vista del G8 dell’Aquila
e del World Food Summit a Roma il prossimo novembre Diouf ha chiesto aiuti economici
per sostenere il settore agricolo nelle nazioni povere. Paolo Ondarza ha intervistato
Matthew Wyatt, presidente aggiunto dell’Ifad, Fondo Internazionale per lo Sviluppo
Agricolo.
R. – Abbiamo
avuto una crisi nei prezzi dei generi alimentari, che sono aumentati molto nel 2008,
seguita poi da questa crisi economica che sta toccando tutto il mondo e tocca in modo
più grave la popolazione più povera. D. – Lei ha definito questi
dati come uno shock ed effettivamente lo sono; c’è il rischio che però ci si abitui
a questo tipo di shock e che quindi non si reagisca… E allora che cosa si può fare? R.
– Non c’è nessuna scusa per non agire, perché sappiamo cosa dobbiamo fare e ci sono
due cose da fare: per prima cosa, dobbiamo trovare i modi per riuscire a dare il cibo
a coloro che ne hanno bisogno, ma la seconda che dobbiamo fare è aiutare i due miliardi
di piccole agricoltori – un terzo dell’umanità -, perché sono loro la maggioranza
di questo miliardo di persone che non hanno il cibo sufficiente per sfamarsi. D.
– Occorrono cioè maggiori risorse per questi piccoli contadini che, in realtà, hanno
il potenziale non solo per garantirsi la propria sussistenza, ma anche per stimolare
una crescita economica… R. – Sì, e abbiamo visto, in qualche
Paese, proprio questo: le enormi potenzialità di questi piccoli agricoltori. Per esempio,
nella Cina, con un po’ di aiuto, con i semi giusti, con i fertilizzanti adatti, tra
il 1991 ed il 2001 hanno raddoppiato la produzione dei cereali; così mangiano meglio
e possono anche vendere quello che non mangiano. Allora, tutto è possibile, ma c’è
bisogno dell’investimento per fare tutto questo. D. – Tutto
ciò si farà presente sia al prossimo G8 che al vertice dei capi di Stato e di governo
a Roma, nel prossimo novembre… R. – La sicurezza alimentare
dovrebbe essere il primo punto presente sull’agenda di questi grandi incontri, perché
c’è il lato morale e c’è anche il lato della sicurezza di tutti noi. D.
– Cioè dalla sicurezza alimentare dipendono anche la pace nel mondo e la sicurezza
in senso più largo… R. – Sì, è importante che tutti noi cittadini,
fedeli e gli altri, chiediamo ai nostri politici di prendere quest’agenda sul serio
e di agire, fare gli investimenti assolutamente necessari per uscire da quest’incubo.