Svizzera: appello delle comunità religiose per la Giornata mondiale del Rifugiato
Cristiani, cattolici, evangelici ed ebrei uniti in difesa dei diritti dei rifugiati.
In vista della Giornata mondiale del Rifugiato, infatti, che ricorre domani, la Conferenza
dei vescovi svizzeri, la Federazione delle Chiese evangeliche della Svizzera, la Chiesa
cattolica cristiana svizzera e la Federazione svizzera delle comunità israelite hanno
diffuso una nota a firme congiunte. “I rifugiati - si legge nel testo - lasciano il
Paese d’origine perché non c’è nessuna altra via di scampo. Nel loro Paese vengono
perseguitati ed emarginati. “La Svizzera – continua la nota - accoglie persone che
hanno bisogno di essere protette”. Tuttavia, le comunità religiose ribadiscono che
“tutti i rifugiati che chiedono asilo alla Svizzera devono sottoporsi a una procedura
legale: nel nostro Paese la legge regolamenta quali siano i motivi sufficienti per
concedere l’asilo e quali non lo siano”. “Spesso però i rifugiati vengono messi di
fronte a pregiudizi – sottolinea il documento - e si sospetta che siano criminali
o che giungano nel nostro Paese per approfittarne. È però un atto discriminatorio
esprimere giudizi superficiali nei loro confronti. Non coincidono con la tradizione
umanitaria del nostro Paese, secondo cui si concede rifugio a chi ne ha bisogno”.
“Benché non manchino gli abusi – notano le comunità religiose svizzere - i pregiudizi
non coinvolgono in primo piano le persone, bensì la loro provenienza”. Di qui l’appello
conclusivo: “In veste di rappresentanti delle Chiese e delle comunità religiose, invitiamo
a mettere fine ai pregiudizi espressi sui rifugiati. Il nostro appello per la Giornata
del Rifugiato è di non chiudere i nostri cuori davanti a chi ha bisogno di protezione.
Rispettiamo i rifugiati come persone con destini personale che da noi possono attendersi
molto più che una condanna e un rifiuto”. (I.P.)