Benedetto XVI al Patriarca dei Siri di Antiochia: pace per il Medio Oriente e l’Iraq.
L'Eucaristia, radice dell'unità ecclesiale
Ogni giorno prego per la pace in Medio Oriente e in Iraq: è quanto confidato stamani
da Benedetto XVI nell’udienza, in Vaticano, al Patriarca dei Siri di Antiochia Ignace
Youssef III Younan. Il Papa ha poi messo l’accento sul legame speciale tra il Successore
di Pietro e la Chiesa siro-cattolica ed ha auspicato che l’Anno Sacerdotale, che verrà
aperto solennemente stasera, possa essere un’opportunità feconda per tutta la Chiesa.
Il servizio di Alessandro Gisotti: “L’Eucaristia
è il Pane della Vita che nutre le vostre comunità e le fa crescere nell’unità e nell’amore”.
Benedetto XVI lo ha sottolineato nel discorso al Patriarca dei Siri di Antiochia ribadendo
che proprio nell’Eucaristia, “Sacramento dell’unità e della comunione”, la Chiesa
siro-cattolica può trovare la forza per superare le difficoltà che ne hanno contraddistinto
la vita negli ultimi anni. Quindi, ha messo l’accento sulla “radice eucaristica” della
comunione ecclesiale: “En effet, c’est l’Eucharistie qui
fonde nos diverses…” “In effetti – ha detto – è l’Eucaristia che fonda
le nostre diverse tradizioni nell’unità dell’unico Spirito, facendo di esse una ricchezza
per il popolo di Dio tutto intero”. Ed ha levato l’esortazione ai fedeli affinché
la celebrazione dell’Eucaristia, “fonte e vertice della vita ecclesiale” li mantenga
“ancorati all’antica tradizione siriaca che rivendica di possedere la stessa lingua
del Signore”. Possiate “scrutare i segni dei tempi alla luce del Vangelo – è ancora
la sua esortazione – sappiate accogliere le attese e le speranze dell’umanità”, rispondendo
“generosamente ai bisogni di coloro che vivono in gravi condizioni di povertà”. Il
Pontefice ha quindi espresso soddisfazione per la “piena ripresa del funzionamento
del Sinodo” dei siro-cattolici, incoraggiando gli sforzi volti a “favorire l’unità,
la comprensione e il perdono” che vanno sempre considerati “come doveri prioritari
per l’edificazione della Chiesa di Dio”. Ancora, ha ricordato che Cristo stesso ha
stabilito l’Apostolo Pietro quale “roccia sulla quale fondare l’edificio spirituale
della Chiesa”. Ed ha chiesto ai suoi discepoli “di camminare in piena unità con lui”: “Au
cours de votre histoire plus que millénaire…” “Nel corso della vostra
storia più che millenaria – ha rilevato – la comunione con il Vescovo di Roma è sempre
andata assieme alla fedeltà alla tradizione spirituale dell’Oriente cristiano”, “patrimonio
unico di fede”. “Noi – ha proseguito – professiamo insieme questa stessa fede cattolica”
ed ha ricordato quale segno di unità la Messa, celebrata ieri dal Patriarca, nella
Basilica di Santa Maria Maggiore, alla quale ha partecipato, a nome del Papa, il cardinale
Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Quindi, ha
rivolto il suo pensiero alle popolazioni del Medio Oriente: “Je
prie constamment, en outre, pour la paix au Moyen-Orient…” “Prego costantemente
– ha assicurato – per la pace in Medio Oriente e in particolare per l’amata nazione
irachena di cui presento ogni giorno le sofferenze al Signore durante il Sacrificio
eucaristico”. Né ha mancato di offrire una riflessione sull’Anno Sacerdotale che si
apre oggi in occasione del 150.mo anniversario della morte del Santo Curato d’Ars,
confidando che “la vita spirituale dei sacerdoti” è una delle sue “preoccupazioni
maggiori”: “Je crois que cette année jubilaire spéciale…” “Credo
che questo Anno giubilare speciale – ha affermato – che inizia mentre va a chiudersi
l’Anno Paolino, sarà un’opportunità feconda offerta a tutta la Chiesa”. Oggi, ha concluso,
ci rechiamo spiritualmente con tutti i sacerdoti sotto la Croce per volgere lo sguardo
a Colui che è stato trafitto e da cui riceviamo la pienezza della grazia.