Sgomento in Brasile per l'uccisione di un sacerdote
Dolore e sgomento nella Chiesa brasiliana: il sacerdote stimmatino Gisley Azevedo
Gomes, tra i responsabili della pastorale giovanile in seno alla Conferenza episcopale,
è stato brutalmente assassinato. Aveva 31 anni. Costernati i vescovi del Brasile:
padre Gisley – hanno sottolineato - è stato vittima della violenza che combatteva.
Il servizio di Bianca Fraccalvieri.
Ucciso con
un colpo di pistola sul viso e due nella testa: la polizia di Brazlândia, un paese
vicino alla capitale Brasilia, ha già arrestato quattro giovani, tra cui un minorenne,
che hanno confessato il crimine. Saliti in macchina con padre Gisley, gli hanno rubato
un assegno di circa 300 euro e due carte di credito. Dopo, l’hanno ucciso. Padre Gisley
è stato visto l'ultima volta domenica sera: il suo corpo è stato ritrovato l'altro
ieri. In comunicato, la Conferenza episcopale brasiliana chiede alle autorità che
i colpevoli siano puniti e ricorda l'impegno di padre Gisley in favore della gioventù
brasiliana. Il sacerdote era uno dei responsabili della campagna nazionale "Gioventù
in Marcia contro la violenza". Ecco quanto ci ha detto dom Dimas Lara Barbosa,
segretario generale della Conferenza Episcopale Brasiliana, al microfono di Silvonei
Protz: R. – Quello che vorrei dire è che padre Gisley
Azevedo Gomes era un prete giovane che combatteva in favore delle cause della gioventù.
Nell’ultimo messaggio che ci ha lasciato, ha detto che la pastorale della gioventù
in Brasile voleva iniziare una campagna nazionale contro lo sterminio dei giovani,
perché i giovani sono le principali vittime della violenza e lui, prete giovane, è
stato coinvolto in questa violenza. Dunque, anche se i nostri cuori in questo momento
sono tristi per la dipartita del nostro fratello, la sua morte ci spinge ancora di
più in direzione di una lotta in difesa della pace. Sempre sorridente,
padre Gisley, in visita alla Radio Vaticana lo scorso aprile, ha parlato
della violenza giovanile in Brasile e del lavoro della Chiesa Cattolica. Ascoltiamo
quanto ha detto al microfono di Silvonei Protz: "Não podemos
deixar de priorizar a opção pelos jovens empobrecidos..."Non possiamo non
fare dell'opzione per i giovani poveri una priorità. Nel caso del Brasile, Paese colpito
da un alto tasso di violenza, sappiamo della speciale attenzione che bisogna dare
ai giovani poveri, di periferia, ai giovani neri che sono i più vulnerabili nella
nostra società di oggi. Anzi, con molta tristezza esortiamo tutti a rivolgere uno
speciale sguardo alla gioventù perché sono molti i giovani che vengono uccisi ogni
giorno. Con molta tristezza vi dico che, in Brasile, perdiamo ogni anno 45-50 mila
giovani soltanto per episodi di violenza. Tutto ciò a causa di situazioni che potrebbero
essere evitate se avessimo un Paese con maggiore giustizia, se la nostra azione evangelizzatrice
riuscisse veramente ad arrivare a questi giovani, se avessimo più gruppi giovanili
nelle nostre comunità ecclesiali! Invitiamo tutti a mettersi in marcia contro la violenza
che sta uccidendo la nostra gioventù e sta togliendo la vita alla Chiesa, alla famiglia
e alla società.