In Iran, il Consiglio dei Guardiani della rivoluzione annuncia per la prossima settimana
una riunione con i quattro candidati sconfitti alle elezioni presidenziali. Poi dichiara
che “i nemici” dell'Iran “cercano di creare disordine” perchè sono “arrabbiati” per
la grande partecipazione del popolo alle elezioni. Intanto, Obama fa sapere che continuerà
a difendere il diritto degli iraniani di protestare pacificamente che non significa
“interferire” nel dibattito interno iraniano. Dibattito e manifestazione di cui sarà
più difficile avere informazione perché vengono allontanati i media internazionali.
Il servizio di Fausta Speranza:
Gli
ex candidati alle presidenziali sono il moderato Mussavi, il riformista Karrubi e
il conservatore Rezai. Mussavi e Kharrubi saranno all’ennesimo raduno di protesta
organizzato per oggi pomeriggio sulla grande Piazza Imam Khomeini, nel sud di Teheran.
Oggi è giornata di lutto per le vittime degli scontri dei giorni scorsi. Per domani
l’invito è all'Università di Teheran per la preghiera collettiva del venerdì. Per
sabato, l'Associazione del clero combattente, che riunisce gli esponenti religiosi
moderati e riformisti, ha chiesto al Ministero dell'Interno il permesso di tenere
una manifestazione sulla Piazza Azadi con la partecipazione dell'ex presidente riformista
Khatami. Proprio Khatami ha firmato insieme con Mussavi una lettera indirizzata al
capo dell'apparato giudiziario per chiedere la scarcerazione di tutte le persone arrestate.
E a proposito di arresti va detto che nelle ultime ore è stata la volta di Ebrahim
Yazdi, già ministro degli Esteri nel primo governo dopo la rivoluzione del 1979: arrestato
in ospedale, dove era ricoverato per un check-up. Yazdi è un dirigente del Movimento
per la liberazione dell'Iran, organizzazione dissidente in teoria messa al bando ma
praticamente finora tollerata. Infine, mentre il Consiglio dei Guardiani convoca i
candidati sconfitti, il movimento che contesta i risultati delle presidenziali parla
di “epopea dei cespugli” scegliendo di darsi un nome che riprende l’espressione di
Ahmadinejad quando ha detto che solo “alcuni cespugli” erano schierati contro di lui.
Pakistan:
black out a Karachi, 5 morti nel Waziristan Oltre sedici milioni di persone
sono colpite, con seri disagi, da due ripetuti black out, verificatisi sulla rete
elettrica di Karachi, capitale commerciale del Pakistan. Si lavora per riparare i
danni, ma entrambe le centrali che servono la città sono fuori servizio. Intanto,
nel Waziristan del sud 5 persone sono morte per i razzi lanciati da un drone, velivolo
senza pilota utilizzato solitamente dalle forze militari statunitensi. I voli dei
droni americani hanno creato tensioni fra Washington e Islamabad perché spesso, oltre
ad obiettivi militari, provocano numerose vittime anche tra i civili.
Unione
Europea Il vertice europeo che inizia nel pomeriggio cercherà di dipanare la
matassa delle nomine dei presidenti del Parlamento europeo e della Commissione Ue
e di dare risposte alle emergenze causate dalla crisi economica. Poco prima, la riunione
dei leader del Ppe che tradizionalmente precede il Consiglio europeo. Il faccia a
faccia fra il presidente del Consiglio italiano, Berlusconi, e il premier polacco
Tusk previsto a metà mattinata è saltato per impegni del premier italiano a Roma.
I due leader avranno comunque modo di parlare più tardi delle candidature per la presidenza
dell'Europarlamento in rappresentanza dei popolari europei. Sono candidati infatti
l’italiano Mario Mauro e il polacco Jerzy Buzek.
Algeria: sarebbero tutti
morti i gendarmi vittime di un’imboscata Sarebbero 24 i gendarmi rimasti uccisi
nel corso di un’imboscata avvenuta, ieri sera, tra El Meher e El Mansourah, lungo
una delle strade principali, che collegano Annaba e Costantina, nell'est del Paese
maghrebino. Il convoglio della gendarmeria, formato da sei fuoristrada aveva appena
scortato i lavoratori della società cinese, impegnata nella costruzione di una tratta
dell'autostrada est-ovest. Sulla via del ritorno, gli agenti sono stati bloccati dall'esplosione
di due bombe, comandate a distanza. Subito dopo un gruppo di uomini armati ha aperto
il fuoco uccidendo, secondo fonti locali, 24 gendarmi. Il 2 giugno scorso, due insegnanti
e 8 agenti di polizia, che stavano trasportando le copie degli esami di fine anno,
sono stati uccisi in un attacco vicino a Boumerdes, a 50 km ad est di Algeri. Le regioni
orientali dell'Algeria, ed in particolare la Cabilia, restano le più colpite dalle
violenze dei gruppi armati di matrice islamica affiliati ad Al Qaeda.
Albania Un
dirigente locale del Partito democristiano albanese (Pdk), Aleks Keka, è rimasto ucciso
stamani nell'esplosione della sua auto, avvenuta in una località del nord del Paese.
Lo hanno reso noto fonti locali. La notizia è stata confermata dal Pdk. “Keka - ha
detto all'Ansa il segretario generale del Pdk, Nard Ndoka - aveva incontrato alcune
persone nel bar centrale della cittadina di Malesia Madhe, a pochi chilometri da Scutari,
e stava viaggiando in auto quando il mezzo è stato fatto saltare in aria”. Il 28 giugno
sono in programma in Albania le elezioni legislative. Il Pdk era al governo con la
destra guidata dal premier Sali Berisha, ma lo scorso anno è passato all'opposizione.
Spagna:
scoperti 450 cinesi in condizioni di semi schiavitù La polizia catalana ha
scoperto 450 cittadini cinesi mantenuti in condizioni di semi schiavitù da altri 76
connazionali e da uno spagnolo a Matarò, alla periferia di Barcellona. I Mossos d'Esquadra,
la polizia catalana che ha condotto l'operazione, ha riferito che i cinesi erano obbligati
a lavorare in fabbriche tessili 12 ore al giorno per 7 giorni la settimana, ricevendo
sporadicamente circa 20 euro al giorno. Molti di loro vivevano nelle medesime fabbriche
dove lavoravano in condizioni igieniche inaccettabili. Nel corso dell’operazione sono
stati arrestati anche 77 proprietari delle aziende che sfruttavano gli operai, la
maggior parte dei quali senza documenti.
Cina: per il 2009 una crescita
del 7,2 per cento La Banca Mondiale ha rivisto al rialzo le stime sull'economia
cinese per il 2009. Il Pil salirà quest'anno del 7,2%, contro il +6,5% previsto a
marzo scorso, grazie ai forti investimenti messi in campo dal governo. “Stimiamo una
crescita del pil del 7,2% nel 2009 e del 7,7% nel 2010”, afferma la Banca mondiale
nel rapporto trimestrale sull'economia cinese. La spesa pubblica ha largamente sopravanzato
le aspettative nei primi cinque mesi. Il nuovo rapporto economico evidenzia che il
consumo delle famiglie non ha mostrato segni di crescita, e aggiunge: “Il fatto che
il deficit di bilancio sia significativamente più alto del previsto riduce lo spazio
per una nuova manovra di stimolo nel 2010”. (Panoramica internazionale a cura di
Fausta Speranza)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LIII no. 169
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