2009-06-18 15:21:38

La Chiesa boliviana avvia il rinnovamento pastorale


Padre Eugenio Scarpellini, segretario aggiunto dell’episcopato boliviano ha presentato ieri le principali caratteristiche dell’importante processo di ristrutturazione pastorale avviato dalla Chiesa dopo tre anni di preparazione. Si tratta, secondo quanto ha detto padre Scarpellini, di dare risposte a due necessità degli ultimi tempi: da un lato adeguare le diverse istanze pastorali della chiesa boliviana a alle strutture e modalità di lavoro del Celam (Consiglio episcopale latinoamericano) che, in quanto organismo di coordinamento ecclesiale regionale, ha acquistato esperienza e autorevolezza e, d’altro rispondere alle sollecitazioni della Conferenza di Aparecida che, nel maggio 2007, sotto l’esortazione di Benedetto XVI ha chiamato ad un profondo rinnovamento pastorale; rinnovamento inteso non solo come nuovo slancio di spirito e ardore, ma anche delle strutture, a cominciare dalle parrocchie, per essere così in grado di porre l’intera comunità ecclesiale in uno stato permanente di missione. Infatti, la Missione continentale in corso appare per tutte le chiese particolari dell’America Latina il principale orizzonte e la prima priorità affinché ogni battezzato scopra la sua missione in quanto figlio di Dio. Questa ristrutturazione ha come scopo anche quello di consolidare l’idea della pastorale d’insieme, organica, per consentire l’accrescimento delle sinergie fra tutte le circoscrizioni ecclesiastiche e il loro rapporto con la medesima conferenza episcopale. Oggi, secondo padre Scarpellini, cominciano i lavori seguendo il piano approvato dai vescovi lo scorso aprile, a partire da tre aree molto precise: quella dell’evangelizzazione (liturgia, dialogo ecumenico, cultura, catechesi); quella della comunione ecclesiale (famiglia, giovani, clero, movimenti apostolici) e, infine, quella concernente la promozione umana (educazione, mobilità umana, pastorale carceraria, esclusine e povertà). Padre Scarpellini ha informato che si è registrato un importante passo che dimostra la profondità e serietà del lavoro: tutti i segretari esecutivi delle diocesi hanno presentato le loro dimissioni e, i vescovi, si sono dati un mese di tempo per procedere alle nuove nomine confermando i precedenti responsabili oppure assegnato i compiti a nuovi collaboratori. I nuovi tempi, le nuove sfide e le nuove insidie e pericoli, non possono più essere affrontati con la vecchia struttura degli anni ’80. Adesso, afferma padre Scarpellini, occorre dare risposte tempestive e culturalmente rinnovate nella fedeltà alle verità del “Cristo di ieri, oggi e sempre” e perciò il processo di ristrutturazione “comporterà anche profonde e importanti riflessioni pastorali e teologiche in comunione con i pastori”. (L.B.)







All the contents on this site are copyrighted ©.